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Martedì, 16 Aprile 2024
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Zampini racconta 3.000 giorni con la Juve campione d'Italia: un antidoto al complottismo

L'avvocato romano e fondatore di Juventibus (comunità online di supporters bianconeri d’Italia), riavvolge il nastro della storia di una delle squadre di calcio più blasonate al mondo per raccontare 9 anni di successi, polemiche, aneddoti, gioie e amarezze. L'intervista

La Juventus batte in casa la Sampdoria 2 a 0 con doppietta di Ronaldo. E’ il giorno del 9° scudetto della Juve. E’ il 27 luglio 2020 ed è da lì che Massimo Zampini, avvocato romano e fondatore di Juventibus (comunità online di supporters bianconeri d’Italia), riavvolge il nastro della storia di una delle squadre di calcio più blasonate al mondo per raccontare 9 anni di successi, polemiche, aneddoti, gioie e amarezze. Lo fa con un libro: “3000 giorni con la Juventus campione d’Italia” edito da Baldini+Castoldi, che vuole essere anche un monito a tutti i tifosi juventini a non commettere il peccato mortale di banalizzare queste 9 stagioni e che anzi siano sempre motivo di orgoglio da opporre al complottismo. Quello a cui Zampini, dai salotti tv di Tiki Taka e Pressing, risponde sempre con l’ironia di chi, lo scrive Sandro Veronesi nella prefazione, “applica il «Metodo Zampini». Consiste in un’attitudine dialettica molto semplice capace però di schienare l’avversario in pochissime mosse. La sua filosofia di base è un misto tra la psicoanalisi e la lotta giapponese. Le sue applicazioni innumerevoli”.

Perché lo juventino di professione come Zampini ha il suo bel da fare soprattutto oggi

«Ma questa è la prima cosa che dico nel libro, cioè che secondo me questi 9 anni hanno cambiato l’antijuventus, che è sempre stato complottista e adesso diventa proprio paranoico. Racconto delle cose incredibili, come quella volta, nel 2012, in cui avevano squalificato Conte, mettono in giro la voce che avessero costruito un tunnel per far farlo arrivare agli spogliatoi dei giocatori e la Procura Federale va a controllare. Paranoia pura».

E lei risponde col suo metodo, quello “Zampini”

«E’ quello che ha scritto Veronesi e per me è un onore. Diciamo che io faccio prevalere l’ironia senza offendere l’avversario. Io credo che l’unico modo per rispondere sia l’ironia preparata perché bisogna sapere ridere del complottismo e delle paranoia, anche nella vita, non solo quando si parla di calcio».

Del resto è lo stesso portale Juventibus che nasce un po’ con quell’indole. Seguendo il bisogno di riunire tutti i tifosi juventini sparsi per l’Italia, Juventibus è sempre stato il luogo in cui i tifosi affrontavano l’analisi, la politica calcistica, il calciomercato con spirito critico e razionalità. Poi è nato il canale Youtube, con il lockdown sono partite le prime dirette con ospiti eccellenti e Juventibus è diventato un riferimento. Fino al libro. «L’idea era nata proprio con Veronesi. Avevamo pareggiato 2 a 2 con l’Atalanta con 2 rigori nettissimi per la Juve, eppure tutti gli editorialisti si erano scatenati, con qualcuno che era tornato a parlare di un nuovo caso Muntari. Ho sentito il bisogno di rimarcare che cosa ha fatto la Juve e non hanno mai fatto gli altri, ma anche un di ricordare un periodo incredibile».

Talmente incredibile che c’è quasi il rischio che possa essere banalizzato.

«Esatto, io ho paura che noi juventini non capiamo che cosa abbiamo vissuto e cosa stiamo vivendo, anche noi che, dopo Calciopoli, ci eravamo ripromessi di festeggiare ogni vittoria come matti, dopo vari scudetti, abbiamo dato per scontato e anzi, abbiamo biasimato la società per non ho vinto la Champions. Non abbiamo più capito cosa vuol dire tutto questo. lo scrivo anche perché ci sono tifosi di 16 e 17 anni, che hanno visto davvero vincere solo la Juve e per loro è normale, mentre gli altri sono impazziti di rabbia e frustrazione».

Però in questi anni la Juve ha vinto anche facilmente con squadre molto più indietro rispetto gli standard del campionato italiano? 

«E’ vero eh, ma le 2 cose sono parallele. E’ come dice lei, ma dall’altro lato è successo che Andrea Agnelli ha scelto persone giuste, la Juve si è riorganizzata con la squadra, lo stadio, la Juve femminile, lo stadio, la scuola, il museo e poi Ronaldo quando non aveva una lira. Intorno c’è sempre stato il lamentio continuo di altri, ma sostanzialmente non c’è stato un progetto credibile». 

Possibile che nessuna società abbia mai avuto la forza della Juve? 

«L’Inter non ha mai vinto un trofeo per 3.000 giorni. Milan qualcosa, ma nulla di che. Ora stanno tornando, ma questo è un merito della Juve, non un alibi per gli altri».

Però poi in Champions le cose sono sempre andate male no? Penso alle finali di Champions 

«Nel libro io racconto con grande orgoglio le 2 finali perse perché hai perso contro il Barcellona di Messi e il Real Madrid di Ronaldo, eliminando in altre occasioni proprio Barcellona e Real più un’altra serie di squadre che penso facciano la storia del calcio. Io capirei se fossimo sempre usciti al primo turno, ma la Juve ha sempre fatto il suo, tranne l’anno scorso quando è uscita contro il Lione e l’anno prima con Allegri, quando ha perso contro l’Ajax». 

Parlando di calcio sul campo, qual è stato il momento più cruciale di questi 9 anni? 

«Ne racconto diversi, ma se ne devo scegliere uno è l’arrivo di un calciatore importante: Carlos Tevez. Dopo 2 scudetti alla Juve mancava il top player, lui arriva, mette fuori dal balcone la maglia della Juve, ci porta alla prima finale di Champions a Berlino nel 2015 e ci fa capire che, dopo 2 scudetti, la Juve non solo non abdica ma rilancia». 

Questo libro può essere anche antidoto al complottismo e alle fake perché lei smonta anche dei casi che poi si sono sgonfiati

«Sì, perchè è costante il tentativo di delegittimare la Juve, come quando ci fu un’inchiesta sull’acciaio con cui avevano costruito lo Stadium  e lì giornali e detrattori si scatenarono perché, se c’è una gran parte di persone affascinate dalla Juve, c’è tutta la parte col polso antijuve che è straparanoico, fa scandalo, fa parlare e quindi fa anche vendere. Altri scandali su eventuali altri squadre fanno meno notizia e oggi il calcio è tornato ad essere uno Juve contro tutti». 

Anche sul caso Suarez si è fatto scandalo? Perché c’è un’inchiesta della Procura

«Non do una sentenza e solo più avanti sapremo quale è la verità, a una cosa non mi piace a prescindere, cioè che si facciano le sentenze su giornali e gli stralci di intercettazioni passati a qualche giornalista da qualche amico della Procura. Non mi piace perché è unidirezionale».

In passato Calciopoli ha lasciato il segno nella storia del calcio e della Juve e forse parte del complottismo deriva anche da quello

«Quello è un capitolo infinito. Mi limito a dire che la Juve ha pagato quanto non hanno pagato gli altri e nel calcio, come nella vita, c'è molta ipocrisia e bisognerebbe tacere invece di fare la doppia morale. Nel libro ci sono dati allucinanti di questi ultimi anni. Si pensi solo al fatto che la Juve è la squadra che più di tutte ha passato tempo di gioco nell'area avversaria mentre è la quarta per rigori concessi. Le prime? Lazio, Fiorentina e Milan». 

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