Il sogno di Schumi? Scomparire, allontanarsi dalla luce dei riflettori. Quando il campione di Formula1 confidò questo suo intimo desiderio alla storica manager e amica Sabine Kehm non aveva certo idea di quello che sarebbe successo poi quel tragico giorni di ormai due anni fa, quando un incidente sulle piste da sci lo mandò in coma. 

A rivelare questo retroscena è stata la stessa Kehm, parlando durante un incontro professionale sul lago Starnberg e spiegando perché in tutti questi anni ha sempre lottato per proteggere la privacy dell'ex pilota. 

Sabine Kehm ha ricordato la natura estremamente riservata di Schumacher e ha citato una discussione avuta con il campione proprio a questo proposito, come riportato da Mirror. "Non chiamarmi più, voglio scomparire", le avrebbe detto Schumacher. "Credo che il suo desiderio più intimo fosse quello di poter davver scomparire un giorno. Ecco perché oggi sto facendo di tutto per proteggerlo, su questo non lo abbandonerò di certo", ha spiegato la Kehm.

Nei giorni concitati successivi all'incidente, Sabine Kehm lottò come un leone per tenere a bada la folla di giornalisti e curiosi che circondavano l'ospedale dove Schumacher era stato trasportato. "Capivo che il fatto andasse riportato e il fatto che la gente volesse notizie. Ma credo che come giornalista ci si debba sempre chiedere cosa e come riportare quello che accade", ha ricordato.