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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Milan, il Tas accoglie il ricorso: giocherà l'Europa League

Ribaltata la sentenza dell'Uefa: i rossoneri potranno partecipare alle coppe europee. Intanto la procura di Milano ha iscritto nel registro degli indagati per falso in bilancio Yonghong Li

Torna il sereno, almeno in parte, in casa rossonera. Il Milan torna in Europa e potrà partecipare all'Europa League 2018/2019. Il Tas - Tribunale Arbitrale dello Sport con sede a Losanna - ha infatti annullato la decisione dell'Uefa in merito all'esclusione dalle Coppe Europee.

Il ricorso della società rossonera riguardava la squalifica di una stagione dalle coppe europee decisa a fine giugno dalla Camera giudicante dell'Uefa per il mancato rispetto delle norme del fair-play finanziario. Il tribunale di Losanna ha rinviato i rossoneri all'Uefa per una "sanzione proporzionata". I rossoneri, quindi, disputeranno l'Europa League 2018/2019 dai gironi. Di conseguenza l'Atalanta scenderà in campo il 26 luglio e il 2 agosto contro il Sarajevo per il playoff della seconda competizione europea. Resta fuori, come da classifica di campionato, la Fiorentina.

Il Tas ha quindi ripassato la palla alla Uefa che non potrà più escludere il Milan ma dovrà comminare una "sanzione proporzionata". Si tratta di decisioni riguardanti limitazioni per il mercato e della rosa per le coppe, il tetto salariale, e questioni riguardanti gli introiti nelle competizioni Uefa. Oltre alla possibilità di una multa. Queste, in sostanza, le possibili sanzioni: trattenuta degli introiti ricavati da una competizione UEFA; divieto di iscrizione di nuovi giocatori alle competizioni UEFA; limitazione del numero di giocatori che un club può iscrivere alle competizioni UEFA, compreso un limite finanziario al costo totale aggregato dei benefit per i giocatori registrati nella lista A delle competizioni UEFA per club.

E intanto l'ex presidente Yonghong Li, proprietario del club fino a dieci giorni fa, sarebbe indagato dalla Procura di Milano per falso in bilancio e l'ipotesi di reato di false comunicazioni sociali. Lo rivela il Corriere della Sera, precisando che la Guardia di Finanza sta acquisendo documenti presso gli uffici del Milan. La Procura milanese vuole vederci chiaro: perché Yonghong Li ha perso 698 milioni di euro (tra acquisto e aumenti di capitale) investiti nel club per soli 32 milioni? E perché non ha accettato l'offerta dei compratori palesatisi nell'ultimo periodo?

Il 9 luglio scorso era stato ufficializzato il passaggio della società rossonera nelle mani del fondo statunitense Elliott, che aveva prestato a mister Li i 303 milioni di euro che un anno e mezzo fa gli erano serviti per comprare il club dalle mani di Silvio Berlusconi. L’ormai ex presidente cinese il 22 giugno non aveva ottemperato a una scadenza fondamentale: non aveva versato i 32 milioni di euro previsti come aumento di capitale, con il fondo di Paul Singer che aveva quindi avviato il pegno sulle azioni del Milan.

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