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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Lutto nello sport

Sport in lutto: addio a Carlo Vittori, allenatore dei record di Mennea

La figura di Vittori è indissolubilmente legata a quella del campione olimpico, record del mondo del 200 metri a Città del Messico nel 1979

Lo sport italiano piange Carlo Vittori, lo storico allenatore di Pietro Mennea. Il tecnico aveva 84 anni e si è spento ad Ascoli Piceno.

Formidabile il suo sodalizio con il campione olimpico italiano, scomparso due anni e mezzo fa, coronato dal record del mondo del 200 metri con 19''72 a Città del Messico nel 1979. Di Pietro - disse - ho un ricordo lungo una vita. Lo vidi correre per la prima volta ai campionati italiani giovanili, sulla pista di Ascoli Piceno, nel 1968, nei 300 metri: lì capii che era un talento naturale, una forza della natura. Lo conobbi nel 1970, quando il suo allenatore Mascolo lo portò a Formia. Le doti che gli riconosco sono l'impegno e la testardaggine: era davvero un martello pneumatico. Un esempio? Se per caso arrivavo con 5 minuti di ritardo all'allenamento, si faceva trovare con il dito indice che batteva sull'orologio. E questo accadeva anche dopo nove o 10 anni di attività".

L'ultima apparizione pubblica di Vittori è stata lo scorso 23 novembre a Formia, in occasione delle celebrazioni del 60esimo anniversario del centro di preparazione olimpica della cittadina poontina, a pochi giorni dal defermento di massa dell'atletica azzurra. "L'atletica italiana non c'è più", commentò amaro. 

Nato ad Ascoli Piceno il 10 marzo del 1931, si era affermato in gioventù come sprinter, arrivando a vestire la maglia azzurra per otto volte, tra il 1951 e il 1954 (nel 1952, anche la partecipazione ai Giochi di Helsinki); ma solo successivamente, a bordo pista, nel ruolo di allenatore, il professore contribuì a scrivere pagine memorabili per la velocità italiana. L'approccio metodologico innovativo, il rigore applicativo, avevano bisogno di un interprete: il cerchio si chiuse all'inizio degli anni '70, quando Vittori prese in mano il talento di Pietro Mennea, elevandolo all'ennesima potenza sportiva.

Tanto crebbe Mennea sotto la guida di Vittori, tanto crebbe il prof nella sua conoscenza della materia, in un'evoluzione che rese entrambi pilastri di una vera e propria scuola italiana della velocità internazionalmente riconosciuta. Fu l'età dell'oro della velocità italiana culminata, al di là degli straordinari successi di Pietro nella medaglia d'argento mondiale della staffetta 4x100 a Helsinki 1983, con il quartetto azzurro (Tilli, Simionato, Pavoni, Mennea) subito dietro gli sprinter Usa e davanti i russi.

Per quei successi l'atletica italiana gli aveva conferito solo poche settimane fa la sua onorificenza più alta, la Quercia al merito di III grado. I funerali di Carlo Vittori si svolgeranno sabato mattina nella Chiesa di Sant'Angelo Magno ad Ascoli Piceno.

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