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Mercoledì, 24 Aprile 2024
MOTOGP MISANO/TOP e FLOP

MotoGp Misano 2, le pagelle: i top e flop del Gran Premio del Made in Italy e dell'Emilia Romagna

I protagonisti in positivo e in negativo del terz'ultimo appuntamento della stagione

Il Gran Premio Nolan del Made in Italy e della Riviera Romagnola è stato uno spettacolo indimenticabile per tutti gli amanti del Motomondiale. La terzultima gara della stagione, la seconda stagionale sul tracciato di Misano Adriatico, ha regalato pagine indimenticabili nella storia del Motomondiale. 

È stata la domenica del lungo saluto a Valentino Rossi che a fine stagione, tra due gare, saluterà dopo 26 lunghe annate il Motomondiale. Il tributo della marea gialla al Dottore ha regalato un bellissimo weekend ai tifosi che sono accorsi in Romagna e a tutti coloro che hanno seguito la gara comodamente dal loro divano.

Gli appassionati hanno potuto assistere anche al primo titolo iridato per Fabio Quartararo che, in sella alla sua Yamaha, si è laureato per la prima volta campione del mondo, grazie a un quarto posto finale nella gara che è stata vinta da Marc Marquez. 

Sono davvero tante le risposte che ha dato questa gara. Per questo al termine della corsa c’è chi ha lasciato il circuito con un sorriso grande così e chi, invece, non vede l’ora di rifarsi nella prossima corsa, in programma tra due settimane, domenica 7 novembre, sul tracciato di Portimao.

Gp Misano: top

1) Valentino Rossi (Yamaha Petronas): Domenica 24 ottobre era la domenica del Dottore, applaudito dai 35.000 di Misano per la sua ultima corsa sul tracciato di casa dove ha vinto 3 gare in carriera. La top-ten finale, scattando dall’ultima casella dello schieramento, ben rappresenta tutte le difficoltà di quest’ultima stagione e la passione sconfinata del leggendario numero 46 del Motociclismo.

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Valentino ha sfidato il tempo finchè ha potuto, combattendo in pista contro rivali più giovani, attraversando le epoche, lottando su moto diverse, a volte più forti rispetto a quelle della concorrenza, spesso anche inferiori.

In sella alla Yamaha satellite del team Petronas, che quest’anno gli ha regalato più amarezze che gioie, chiude al decimo posto. Il pubblico festante l’ha celebrato come merita. Il nuovo ambasciatore del made in Italy, a cui restano due gare prima di godersi meritatamente la nuova avventura come pilota automobilistico e soprattutto quello di papà, ha dato al massimo.

Sul circuito di Misano Adriatico, dedicato al suo amico Marco Simoncelli, si è divertito e ha fatto divertite, come in tutte le innumerevoli domeniche in cui è stato in pista. GIUDIZIO: 46 FOREVER

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2) Fabio Quartararo (Yamaha): Dopo aver ereditato la Yamaha ufficiale da Valentino Rossi, nel suo primo anno da pilota ufficiale Yamaha, il terzo in MotoGp dopo i due anni nel team satellite Yamaha, la Petronas, il 22enne pilota francese ha conquistato il suo primo titolo iridato. Un risultato storico, visto che Fabio, nato a Nizza, è anche il primo francese a vincere il campionato del mondo in MotoGp.

Quest'anno ha vinto a Doha, in Portogallo, in Italia, in Olanda e in Gran Bretagna, è arrivato secondo nel Gran Premio di San Marino a Misano e in quello delle Americhe. 

É salito sul terzo gradino del podio nel Gran Premio di Francia, di Germania e di Stiria. Nella gara di Misano 2, che l’ha visto vincitore del titolo anche grazie alla caduta di Bagnaia, ha dimostrato grande intelligenza tattica e una buona dose di astuzia e di pazienza.

Partiva quindicesimo, dopo le qualifiche sul bagnato e sapeva che il rivale Bagnaia, che partiva dalla pole scattava per vincere. Non si è fatto prendere dalla foga e ha costruito un intelligente rimonta dalla 15esima posizione alla quarta finale, rinunciando al podio all’ultimo giro solo per l’arrembaggio di Enea Bastianini.

Durante la stagione è stato veloce e soprattutto continuo, trovando quella serenità che gli era mancata nella stagione precedente. Ora dovrà difendere il numero 1. GIUDIZIO: WORLD CHAMPION

3)Marc Maquez (Honda Repsol): serviva una conferma dopo la vittoria schiacciante di Austin. Lì Marquez ha vinto su una pista sinistrorsa, che gira in senso antiorario, meno impegnativa per i suoi problemi fisici.

A Misano su una pista destrorsa e impegnativa si è visto quello che potrà essere dal prossimo anno. Ha vinto per l’errore di Bagnaia nel finale, ma è sempre riuscito a rimanere vicino al piemontese della Ducati e gli è andato a mettere pressione nel finale.

La concorrenza è avvisata. Il riposo invernale potrà restituire al Motociclismo il campione spagnolo della Honda che così potrà tornare a lottare per il titolo iridato. GIUDIZIO: BENTORNATO

3) Enea Bastianini (Ducati Avintia): chiude terzo sul tracciato di Misano e ottiene il suo secondo podio in MotoGp andando a bissare il risultato ottenuto cinque settimane prima proprio sulla sua pista di casa. 

Il riminese, che l’anno scorso aveva vinto il titolo in Moto2, dimostra ancora una volta il suo sconfinato talento mettendo in mostra le specialità della casa, la rimonta e la lotta fino alla bandiera a scacchi.

In sella alla Ducati Avintia Esponsorama, una moto clienti, fa vedere ancora una volta quanto sia di gran lunga il miglior debuttante. Meriterebbe già una moto ufficiale per il 2022. GIUDIZIO: CHE BESTIA

4) Luca Marini (Ducati Avintia): Il fratello di Valentino Rossi dà il massimo per ben figurare nell’ultima gara in Italia del Dottore. Lo celebra con la livrea Gialla con scritto ‘Grazie Vale’, ma soprattutto si comporta alla grande in pista.

Terzo in qualifica sul bagnato, in prima fila dietro le Ducati ufficiali di Bagnaia e Miller, chiude la gara in nona posizione, proprio davanti a Valentino. Un risultato decisamente incoraggiante, segno di un finale di stagione in crescendo che fa ben sperare per le prossime stagioni, dove dovrà continuare a onorare il marchio VR46 in pista, continuando a correre nel team di Valentino. GIUDIZIO: LA STORIA CONTINUA

5) Pol Espargarò (Honda Repsol): Il suo secondo posto finale regala una doppietta alla Honda. Un bellissimo risultato per la casa dell’Ala d’Oro che, complici le difficoltà fisiche di Marquez, da un po’ di tempo aveva smarrito la continuità in zona podio. Ora per Paulicio, che sembra finalmente trovarsi meglio in sella alla sua moto, non resta che andare avanti così. GIUDIZIO: WALK ON

Gp Misano: flop

1) Ducati: la corsa di casa, dopo le entusiasmanti qualifiche, diventa un weekend nero per la Ducati ufficiali. Le cadute di Miller, al quarto giro della gara e di Bagnaia, mentre era saldamente al comando, chiudono mestamente una domenica in cui la Rossa deve rinunciare al sogno di tenere aperto il Mondiale.

Il bis di Pecco Bagnaia purtroppo è sfuggito quando sembrava essere così vicino. Il potenziale dimostrato da Borgo Panigale nel corso dell’anno, però, fa decisamente ben sperare per la prossima stagione. Gli uomini in Rosso, Bagnaia in primis, sono stati i primi a complimentarsi con il nuovo campione del mondo. Da applausi. GIUDIZIO: SARA’ BATTAGLIA

La promessa di Pecco: "Lavoreremo per puntare al titolo nel 2022" 

2) Franco Morbidelli (Yamaha): Il quattordicesimo posto finale con l’evidente calo nel finale è una dimostrazione di quanto il Morbido sia ancora in difficoltà dal punto di vista del recupero fisico. Queste prime gare con la Yamaha ufficiale sono per lui un rodaggio per la prossima stagione, quando lo vedremo finalmente al 100% GIUDIZIO: IN ATTESA

3) Joan Mir (Suzuki): domenica nera per il campione del mondo della stagione della stagione 2020. Gara subito in salita per una partenza anticipata, con cui rimedia una penalità, coinvolge poi l’incolpevole Petrucci in una caduta. Bellissimo l’abbraccio tra i due. GIUDIZIO: GARA NO

4) Andrea Dovizioso: Tredicesimo e in evidente difficoltà. Il Dovi sa meglio di tutti quanto sarà lunga la strada per essere competitivo con la Yamaha Petronas: queste prime gare dal suo rientro ne sono la testimonianza più concreta. Vedremo cosa riuscirà a fare il forlivese nelle prossime due gare e soprattutto nella stagione 2022. GIUDIZIO: WORK IN PROGRESS

5) Takaaki Nakagami (Honda LCR): Nella domenica del riscatto Honda con il team ufficiale il giapponese, in sella alla sua Honda LCR, naviga nelle retrovie e chiude 15esimo. Almeno stavolta vede la bandiera a scacchi, ma manca la velocità. GIUDIZIO: RIMANDATO

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