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Giovedì, 25 Aprile 2024
MOTOGP

Valentino Rossi si ritira: il risultato della data d'addio fa 46

Il Dottore correrà l'ultima corsa a Valencia il 14 novembre 2021. Dalla somma dei numeri si ottiene il suo iconico numero di gara. Grande emozione nella conferenza stampa finale

“Spero di non piangere, nei momenti speciali di solito rido”. Valentino Rossi fa questa promessa a sé stesso, quella di non piangere quando domenica 14 novembre taglierà il traguardo della sua ultima gara in MotoGp. Nell’ultima conferenza stampa pre-gara della sua carriera è davvero emozionato.

L’attenzione dei media era tutta per lui e anche per questo la Dorna ha deciso di dedicargli un appuntamento da solo. Nell’occasione il Dottore ha risposto a alcune domande e alle curiosità dei giornalisti.

La MotoGp ha voluto rendere omaggio al pilota numero 46 che ha corso per 26 stagioni nel Motomondiale. Per celebrare le sue 115 vittorie, i titoli iridati in 125 (1997), 250 (1999) e nella classe regina (2001, 2002, 2003, 2004, 2005, 2008, 2009) sono state schierate tutte le nove moto con cui ha vinto i titoli Mondiali in carriera.

Non poteva mancare la mitica M1 con cui trionfò nel 2004 cogliendo quella che per lui è la sua vittoria più bella, a Welkom in Sudafrica. “Ho le moto a casa, tranne la Honda. Tutte le Aprilia, le Yamaha sono a casa mia. Quella del 2004 è in camera da letto. Ogni mattina quando mi sveglio la vedo. Vederle tutte è una sensazione incredibile”.

Alla collazione manca la Honda ma Valentino spera che la lacuna venga colmata al più presto: “Ho parlato con Alberto (Puig). Gli ho chiesto almeno quella 500cc. È mia. La Honda dovrebbe darmela, ma per qualche motivo la moto non è arrivata. Vediamo se cambiano idea e me la danno. La tratterei bene, mettendola in un posto d'onore a casa".

Valentino Rossi: l'ultima gara a Valencia

L’ultima vigilia è piena di emozioni speciali: “Mi fa pensare a tutta la strada fatta fin qui e quanto ho ottenuto da questo sport. L'ultima gara vorrei poter dire che è normale ma non è così: è un momento speciale e un'emozione particolare. È una sensazione strana: dopo Valencia di solito inizia una lunga vacanza, ma per me scatterà una vita diversa, in cui continuerò a correre in auto, ma che sarà ovviamente differente”, ha detto Rossi.

“In questi mesi, dopo l'annuncio del ritiro in Austria, ho realizzato meglio quello che ho fatto. Verso giugno ho capito che non ero più abbastanza competitivo e la decisione di smettere è nata lì: quello è stato il momento più duro da affrontare, mentre nel complesso ora mi sento bene".

Poi una riflessione su quanto fatto in carriera e su cosa resti delle rivalità che hanno caratterizzato la sua carriera:

"La cosa migliore della mia carriera è che molte persone hanno cominciato a seguire con me la MotoGP e questo sport ha aumentato la sua fama in Italia e nel resto del mondo. Nella mia carriera sono diventato una specie di icona. Per i piloti la cosa più importante è la pista, ma questo è il risultato più importante che ho ottenuto nella mia carriera”.

"La rivalità in qualsiasi sport, soprattutto in MotoGp, non è qualcosa che ti piace molto, ma ti invita a dare il massimo e spingere al limite, a trovare qualcosa che non sapevi di avere. Mi sono divertito molto all'inizio perchè vincevo di più. Dopo di meno. Mi sono divertito duellando con tutti, con Biaggi, anche lui italiano e poi con Stoner, Lorenzo, Marquez. Sono ricordi che conservo in modo speciale.

“È incredibile. Non è stato facile convincere Dio a farlo. Nella mia carriera ci sono state molte coincidenze speciali con i numeri. Non so se sia una coincidenza o un intervento divino.”

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