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Venerdì, 19 Aprile 2024
L'ANALISI DELLA SCONFITTA

La Serbia ci condanna: cosa è mancato alle nostre squadre di pallavolo e pallanuoto

Grande delusione per la nazionale di volley e per il Settebello, entrambi battuti, nella stessa giornata, dai talentuosi atleti del paese balcanico

Inutile nasconderlo. La delusione c’è, perché avremmo sperato di proseguire il nostro cammino olimpico con due delle nostre migliori nazionali. La nazionale di volley femminile e quella di pallanuoto maschile erano entrambe impegnate in campo contro la Serbia. Due ostacoli che, purtroppo, si sono rivelati ancora più impegnativi di quanto già non fosse previsto.

Volley, Italia-Serbia: perché abbiamo perso

All’Ariake Arena le serbe hanno vinto nettamente, rifilando un 3-0 alle nostre atlete (25-21 25-14, 25-21). Andranno in semifinale contro gli Stati Uniti. Le nostre, dopo il buon avvio nella prima fase a gironi, una volta centrata la qualificazione ai quarti hanno staccato la spina e non hanno più ritrovato quello spirito vincente che fa fare il salto di qualità alle squadre.

Gli schemi di Davide Mazzanti per Paola Egonu e compagne si sono scontrati contro la prova granitica fornita dalla nazionale serba, che ora è tra le favorite per la vittoria finale. Le nostre, però, hanno giocato una partita decisamente sottotono, rispetto alle prestazioni a cui ci hanno abituato negli ultimi anni.

Emblematico il secondo set vinto dalla Serbia 25 a 14. Le nostre erano completamente in bambola e hanno perso in appena 21 minuti. Solo all'inizio sono apparse in partita ma è stato, purtroppo, un vero e proprio fuoco di paglia.

A mancare di più, purtroppo, è stata quell'energia che, come aveva detto il ct Mazzanti alla vigilia, si sarebbe rivelata decisiva per riuscire a superare un ostacolo di grandissima caratura. Oggi la nostra nazionale di pallavolo, non è riuscita a giocare ai suoi livelli migliori. Questo, indubbiamente, è il nostro maggiore rimpianto.

Pallanuoto, Italia-Serbia: perché abbiamo perso

Lo stesso si può dire per il nostro Settebello che è stato sconfitto in maniera netta per 10-6. L'equilibrio iniziale, 2-2 a metà primo tempo, è stato rapidamente spezzato dai campioni olimpionici in carica.

I nostri oggi sono stati i lontani parenti di quelli che nelle ultime sfide avevano brillato per carattere e stato di forma, riuscendo a ribaltare situazioni difficili, uscendo alla distanza nelle fasi finali delle partite, proprio quando contano le energie residue e la forma fisica.

L'Italia del ct Sandro Campagna puntava a sfruttare le superiorità numeriche, trovando immediatamente le giuste contromosse al temutissimo avversario. Va ricordato, che i nostri sono campioni del mondo in carica, mentre i serbi sono campioni olimpici. Si trattava, quindi, di un match dall'altissimo profilo, con in campo la possibilità concreta di andare a medaglia.

Entrambe le nazionali, sorprendentemente, avevano superato a fatica la fase a gironi. I nostri con il secondo posto, dietro alla Grecia, i serbi con la terza posizione, dietro a Spagna e Croazia.

La prestazione di oggi lascia intendere che i nostri avversari avessero qualche asso nella manica. Molto probabilmente sono riusciti a sfruttare la fase a gironi facendo turnare meglio i giocatori, per trovare la squadra migliore al primo appuntamento decisivo.

I serbi sono stati trascinata dalle tre reti del capitano Filipovic e dal portiere Mitrovic, che oggi nelle occasioni in cui è stato chiamato in causa è sembrato davvero insuperabile. L'obiettivo di sfruttare la superiorità numerica non è decisamente riuscito. La percentuale dei nostri (5 su 16) è stata davvero disastrosa.

Emblematico il crollo dal 2-2, al 7-2. La possibile consolazione è quella di aver perso contro la nazionale che negli ultimi anni ha vinto i giochi olimpici di Tokyo 2020, un oro e un bronzo ai Mondiali, tre ori agli Europei e quattro in World League.

Noi, però, siamo i campioni del mondo in carica. In quest'edizione delle Olimpiadi, dopo l'argento di Londra 2012 e il bronzo di Rio 2016 non saremo sul podio. L'amarezza resta.

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