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Giovedì, 28 Marzo 2024
L'intervista

Dopo 21 anni il doppio azzurro pesi leggeri torna sul podio: "Un risultato scolpito nella storia"

Bronzo per Pietro Ruta e Stefano Oppo alle spalle di Irlanda e Germania. "Rappresenta qualcosa di fantastico"

Ci sono voluti ventuno anni e cinque Olimpiadi, ma finalmente il doppio azzurro dei pesi leggeri torna sul podio. Da Sydney 2000, quando Pettinari e Luini si colorarono d’argento, l’Italia non conquistava più una medaglia nella specialità. Ci hanno pensato Pietro Ruta e Stefano Oppo a colmare una lacuna che iniziava a essere pesante, vincendo il bronzo alle spalle di Irlanda e Germania. La vivono come una rivincita gli italiani, dopo che a Rio de Janeiro cinque anni i due furono beffati nell’equipaggio del quattro senza chiudendo quarti. E i segnali di questo 2021 non erano dei migliori. Dopo una serie di risultati importanti ecco il quarto posto nella Coppa del Mondo di Lucerna che ha mostrato nuovamente gli spettri di Rio de Janeiro. Invece stavolta il finale è stato differente: dopo una gara regolare ad ottimi livelli gli azzurri sono riusciti a salire sul podio senza rischiare praticamente nulla.

"Per noi - esordisce Ruta - è un risultato scolpito nella storia. Un bronzo olimpico è qualcosa di fantastico". Soprattutto perché arrivato con un anno di ritardo sui tempi programmati. "Abbiamo gestito il rinvio dei Giochi in modo corretto, lavorando alla grande, migliorandoci negli aspetti tecnici e gestendo nel modo corretto la situazione".

I problemi delle ore precedenti, con il caso di covid registrato nella squadra italiana e il cambiamento in corsa della squadra del quattro senza avrebbe potuto rappresentare un colpo negativo, invece gli azzurri lo hanno trasformato in un’arma a proprio favore. "Sono stati momenti di enorme emozione, ma le abbiamo convertite in una grande carica e in sensazioni positive" 

Un bronzo che spazza via tante tristezze e parecchi problemi. "È stato un anno difficile - racconta Oppo - principalmente perché è venuto a mancare Filippo Mondelli, poi per i problemi di covid che si sono abbattuti ieri sulla nostra spedizione, quindi per le complicazioni a casa nostra, con incendi in Sardegna e alluvioni in Lombardia. Nonostante tutto ce la siamo fatta e siamo fieri di noi". Definisce la gara come 'una sopravvivenza'. Poi la racconta metro dopo metro. "Abbiamo provato ad attaccare a metà, ma nel nostro momento migliore gli avversari sono andati via, a quel punto è stato necessario tenere fino alla fine perché la Repubblica ceca ci ha fatto sudare".

Poi, una volta passato il traguardo, via alla festa. "È stato davvero incredibile, siamo entusiasti perché rappresenta il premio a una carriera intera. Adesso abbiamo lo stimolo di tanti giovani alle nostre spalle, noi non molliamo e in più possiamo mettere una medaglia olimpica sulla nostra barca".

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