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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il Parma resta in serie A, ma che batosta: 5 punti di penalizzazione e squalifica per Calaiò

Due anni di squalifica per Emanuele Calaiò. Il club annuncia ricorso: "Enorme amarezza"

Tentato illecito. Secondo quanto stabilito dal Tribunale federale nazionale, i messaggi Whatsapp inviati da Emanuele Calaiò (calciatore del Parma) ai colleghi dello Spezia a tre giorni dalla sfida che poi avrebbe promosso i parmensi in Serie A, non erano scherzi né inviti a marcature meno strette, ma il tentativo di ammorbidirne la prestazione. Per questo, il tribunale presieduto dall’avvocato Mario Antonio Scino ha comminato al Parma una penalizzazione di 5 punti da scontare nella stagione 2018-19 e una squalifica di due anni, più un'ammenda di 20mila euro, al calciatore Emanuele Calaiò, in relazione al deferimento della Procura federale per la vicenda dei messaggi sospetti precedenti la gara Spezia-Parma.

"Ebbene - si legge nel comunicato del Tribunale federale nazionale - alla luce dei principi testé enunciati, questo Tribunale ritiene provato che il Calaiò, nell’inviare all’ex compagno De Col i messaggi in questione, abbia posto in essere il tentativo di illecito previsto dall’art. 7, comma 1, CGS, irrilevante essendo che, nello specifico, a tutto voler concedere, questi possa essersi riferito unicamente alla propria incolumità fisica. E’ di tutta evidenza, invero, che anche la sollecitazione e/o l’invito ad omettere interventi di gioco sulla propria persona, ove accolta, possa ritenersi idonea, quanto meno in termini di tentativo, ad alterare l’andamento e/o lo svolgimento della gara".

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La serie A, insomma, è salva. Ma il Parma annuncia ricorso in appello. Il Parma Calcio 1913 "prende atto con enorme amarezza della sentenza emessa in data odierna dal Tribunale Federale Nazionale", si legge in una nota del club. "Riteniamo abnorme la condanna del nostro tesserato Emanuele Calaiò rispetto ai fatti all’origine del deferimento e iniqua, illogica ed in contrasto con la recente giurisprudenza sportiva la pesantissima penalizzazione per responsabilità oggettiva inflitta alla nostra società".

"Confidiamo che la totale estraneità del Parma Calcio 1913 ad ogni comportamento meno che lecito venga riconosciuta già dalla Corte Federale di Appello, a cui ricorreremo in tempi brevissimi, nell’auspicio di trovare giustizia".
 

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