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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Così Wembley omaggia Raffaella Carrà: l'Italia si riscalda sulle note di "A far l'amore comincia tu"

L'Italia ha effettuato il riscaldamento prima della semifinale degli Europei contro la Spagna sulle note della famosa canzone

In onore di Raffaella Carrà l'Italia ha effettuato il riscaldamento prima della semifinale degli Europei contro la Spagna sulle note di "A far l'amore comincia tu", successo mondiale della Carrà, scomparsa nella giornata di lunedì. Su esplicita richiesta presentata alla vigilia dalla Figc, la Uefa ha acconsentito di inserire nella playlist pre-partita un brano dell'artista italiana, applaudita e ballata dai moltissimi tifosi italiani presenti sulle tribune dello stadio londinese.

La carriera di Raffaella Carrà in Spagna

A poche ore dalla notizia della sua scomparsa, Raffaella Carrà è stata celebrata come indimenticabile protagonista dello spettacolo internazionale, simbolo dell’Italia e icona assoluta per diverse generazioni, dai media di tutto il mondo e, in particolare, proprio dalla Spagna con cui l'artista strinse un sodalizio importante. Raffaella Carrà arrivò in Spagna nel 1976, a pochi mesi dalla morte di Francisco Franco e, dunque, alla fine del regime dittatoriale di stampo fascista instaurato dal generale. Con il suo ombelico scoperto e quel 'Tuca Tuca' così rivoluzionario, l’artista contribuì a stravolgere i costumi del Paese, ma anche le relazioni tra le persone, imponendosi immediatamente come protagonista di uno spettacolo che in lei vide subito l'enorme talento. E infatti, le venne affidato “La Hora de Raffaella”, trasmissione di quattro puntate da un’ora ciascuna che andava in onda dopo le partite di calcio e che divenne immediatamente un successo.

Il suo successo superò anche i confini della Spagna: dal Cile all’Argentina, i programmi condotti da Raffaella, dalla splendida artista che entrava nelle case con il suo accento "itagnolo" divennero celebri nei Paesi latini dove anche quel suo "quant’è bello far l’amore da Trieste in giù" divenne "Hay que venir al sur". A Madrid le vennero attribuite onorificenze importanti: divenne "Dama al Orden del merito civil", premiata sia da Re Juan Carlos che dal figlio Felipe VI, oltreché dal vecchio premier socialista Felipe Gonzalez, per aver favorito l’emancipazione delle donne e per esser stata una decisa icona di libertà.

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