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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Il pallone non è "sgonfio": ricavi super e boom del calcio femminile (ma quanti debiti)

Luci e ombre nel 'ReportCalcio', lo studio della Figc realizzato in collaborazione con Arel e PwC. Ricavi in crescita, calcio femminile in ottima salute. L'impatto socio-economico del calcio in Italia ha superato i 3 miliardi ma l'indebitamento supera i 4 miliardi di euro

Il peso del pallone sull'economia italiana è di tutto rispetto. L'impatto socio-economico del calcio in Italia ha superato i 3 miliardi di euro nella stagione 2017-2018. È quanto si legge nella nona edizione di 'ReportCalcio', lo studio della Figc realizzato in collaborazione con Arel (Agenzia di ricerche e legislazione) e PwC (PricewaterhouseCoopers) presentato oggi presso la sala Koch del Senato a Roma.

Per la stima di 3 miliardi viene preso in considerazione l'indotto economico (742,1 milioni di contributo diretto all'economia nazionale), ma anche quello sanitario (1.215,5 milioni di risparmio della spesa sanitaria derivante dalla pratica calcistica) e sociale (1.051,4 miliardi di risparmio economico generato dai benefici prodotti a livello sociale) del 'sistema calcio' in Italia.

Il ReportCalcio a oggi resta la fotografia più aggiornata sullo stato del calcio italiano. Di fatto un vero e proprio censimento statistico di tutta la struttura della Figc (dati su club, squadre e tesserati); il profilo delle Squadre Nazionali (risultati sportivi, audience cumulata in tv ed esposizione degli sponsor); l'approfondimento della dimensione del calcio dilettantistico e giovanile; l'analisi economico - finanziaria del calcio professionistico e del relativo gettito fiscale previdenziale generato; i modelli di governance; il rapporto sugli stadi italiani ed il numero di spettatori; un benchmark internazionale con i dati economici dei principali campionati continentali.

Calcio femminile, tesserate aumentate del 39 per cento

Molto positivo il trend che riguarda il calcio femminile, che cresce senza sosta. Negli ultimi 10 anni le calciatrici tesserate sono infatti aumentate del 39,3% passando da 19.000 a 26.000. In totale il calcio italiano ha fatto registrare quasi 1,1 milioni di calciatori tesserati nella stagione 2017-2018, di cui i nati all'estero sono pari a 59.842, con un aumento del 35% rispetto ai 44.294 registrati nel 2009-2010. A livello internazionale il calcio italiano si posiziona al quinto posto in Europa per calciatori tesserati, dietro solo a Germania (2,2 milioni), Francia (2,1), Inghilterra (1,5) e Olanda (1,2).

Purtroppo in prospettiva non è una buona notizia il limitato impiego dei giovani nei campionati di vertice. Appena il 5,7% dei giocatori tra i 15 e i 21 anni tesserati nel 2008-2009 risultano ancora operanti nel calcio professionistico italiano nel 2017-2018. Inoltre, nella stessa stagione gli under 21 formati nei club 'pro' italiani sono stati pari ad appena il 6% del totale di quelli impiegati in Serie A, Serie B e Serie C, mentre l'incidenza sul minutaggio complessivo dei tre più importanti campionati non supera il 3%.

Calcio, i ricavi continuano a crescere

I ricavi del calcio italiano continuano in ogni caso a crescere, e non si tratta di spiccioli: il valore della produzione dei tre campionati professionistici nella stagione 2017-18 ha infatti superato per la prima volta i 3,5 miliardi di euro, con un aumento del 6% rispetto all'anno precedente. E' quanto emerge dalla nona edizione di 'ReportCalcio', lo studio della Figc realizzato in collaborazione con Arel e PwC. Per la serie A il valore della produzione è aumentato del 5,7% e per la prima volta è superiore ai 3 miliardi.

Il problema più grosso è l'eterno gap tra grandi e piccole squadre in serie A:: è ancora troppo marcato, con oltre la metà di questa cifra (54%) generato da soli 5 club: Juventus, Inter, Roma, Milan e Napoli. Le ultime cinque società della massima serie per fatturato contribuiscono soltanto per il 7% del totale dei ricavi del campionato. Il divario si amplia ulteriormente guardando ai costi della produzione, con i primi 5 club che coprono il 56% del totale.

Il peso dei diritti tv e dei biglietti

Sul fronte dei ricavi, la principale fonte restano i diritti tv, che nonostante una leggera flessione (-0,6%) continuano a pesare per circa un terzo del valore complessivo. Si conferma la rilevanza nei conti economici dei club delle plusvalenze (il 22% sul totale dei ricavi), che dopo il record della precedente stagione (+84% rispetto al 2015-2016) hanno toccato un nuovo picco arrivando a 713 milioni.

Andare allo stadio resta un'abitudine molto amata. La crescita più significativa è infatti da attribuire ai ricavi da ingresso stadio (+22,4%), un boom ancora più evidente per la sola serie A dove hanno toccato i livelli più alti di sempre: 300 milioni di euro (+32,4%), con un'affluenza complessiva maggiore di circa un milione di spettatori rispetto alla stagione precedente. In aumento anche i ricavi da sponsor e attività commerciali (+9,5%).

Le ombre sul calcio: debiti per 4,7 miliardi

L'indebitamento del calcio italiano sfiora invece i 4,27 miliardi di euro nella stagione 2017-2018. Dopo avere superato la soglia dei 4 miliardi di debiti nella stagione precedente, la situazione dal punto di vista finanziario rimane dunque allarmante con un +6,4% del debito rispetto alla stagione precedente. In serie A l'indebitamento sfiora i 3,9 miliardi (+7,1% rispetto al 2016-2017), una crescita comunque più contenuta rispetto alla stagione precedente (+18,2% rispetto al 2015-2016). Pur in un contesto di crescita dei fatturati dei club, dopo tre stagioni in cui si era registrato un miglioramento delle performance economiche nel 2017-2018 il risultato netto è tuttavia peggiorato in maniera significativa fino a toccare i 215 milioni di euro, segnando un -37,8%.

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