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Giovedì, 25 Aprile 2024
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"Schumacher è sveglio ma non risponde": Michael continua a lottare

Secondo un noto neurologo le condizioni del campione sono irreversibili. La famiglia e gli amici continuano a circondarlo di affetto a quasi 7 anni dal drammatico incidente sugli sci

Il neurologo Erich Riederer ha parlato del dramma che continua a vivere il campione della Ferrari. Jean Todt, che è andato spesso a trovarlo, ha espresso le sue speranze per una guarigione

Sono passati quasi sette anni da quel maledetto incidente sugli sci. Da allora è iniziata la battaglia di Michael Schumacher ed il dramma per tutta la sua famiglia.

Durante questo lungo periodo, le informazioni sullo stato di salute del sette volte iridato, che ha vissuto gli anni più belli della sua carriera con la Ferrari, sono sempre circolate con la massima discrezione. La famiglia, giustamente, lo protegge e pochissimi amici sono ammessi a fargli visita.

Tra questi c'è Jean Todt, il suo ex team principal. Tra i due c'è sempre stato un feeling speciale nato in quegli anni magici dove prima di tante vittorie dovettero ricostruire insieme, affrontando critiche e difficoltà, una Ferrari all'altezza del suo nome.

Todt, nelle interviste rilasciate quest'anno, ha sottolineato i progressi del pilota che tanto ha amato: "Michael sta lottando, spero che il mondo possa rivederlo presto. Sia lui che la sua famiglia stanno lavorando per questo”.

Formula 1, incidente Schumi: "Situazione irreversibile, è sveglio ma non risponde"

Non si hanno informazioni più precise dopo il lungo periodo in coma ed il successivo ritorno del Kaiser di Kerpen nella sua abitazione sul lago di Ginevra.

Il professor Erich Riederer di Zurigo ha spiegato che Schumacher deve essere in una situazione molto complicata e probabilmente irreversibile: "Penso che sia in uno stato vegetativo, il che significa che è sveglio ma non risponde", ha detto il professor Riederer.

Secondo lo specialista Schumi sta bene ma è in uno stato di dipendenza: "Respira, il suo cuore batte, probabilmente può sedersi e fare piccoli passi con aiuto, ma non di più. Credo che questo sia il massimo che possa fare".

Nel documentario realizzato da TMC (Francia), alla domanda sulle possibilità di vederlo come prima dell'incidente, ha risposto con un laconico: "non credo proprio".

Ma tutti sperano che Schumi riesca a sorprendere ancora: sarebbe la sua vittoria più bella.

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