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Venerdì, 19 Aprile 2024

Alessandro Rovellini

Direttore responsabile

Anche loro saranno vecchietti da cantiere

Provate a sovrapporre il dritto di Nadal di 16 anni fa con quello di ieri, mentre trafora di silurate il nostro Jannik Sinner. Stesse movenze, stessa profondità, stessa violenza d'effetto. Prendo a prestito l'analisi di un amico: "Praticamente ti sembra di non poter far punto in nessuno modo". C'è un'unica differenza: la chierica. La battaglia tricologica è l'unica persa dal maiorchino in questi anni, mentre veleggia verso il Roland Garros numero ∞ (simbolo infinito). Djokovic, invece, è proprio uguale. Ha fatto un breve periodo qualche anno fa col pizzo, l'ha tagliato subito. Ha incespicato un po' contro Musetti i primi due set, poi gli ha preso le misure e ciao, è stato bello fino a che è durato.

Questi due sono alieni, mostri, esseri soprannaturali, telamoni. Lo sappiamo. Eppure c'è un lumicino di speranza. Prima o poi andranno in pensione a vedere i cantieri. Federer li precede di un po', sta scrivendo i titoli di coda. Prima o poi anche loro si stuferanno di allenamenti asfissianti, di conferenze stampa, di lunghi raggi da 12 ore, di cibo finto-raffinato in business class, di Pospisil, di Baharami che fa il pagliaccio, di occhio di falco, dei servizi da sotto di Bublik. Prima o poi le mogli li vorranno più a casa, prima o poi gli addominali si rilasseranno, prima o poi avranno i marmocchi a zompettare sul parquet. Con gradualità molleranno. Poi diranno basta.

Quel momento arriverà. Deve arrivare diosanto. E proprio lì non dobbiamo dormire. Per la prima volta in era Open ci siamo, in prima fila, insieme alle altre iene pronti a ingozzarci di carcasse. Siamo al pari (e più) di Francia, Germania, Usa, Spagna, Russia. Non dobbiamo aspettare la stagione sul rosso, accontentarci di qualche semifinalina in 250 dai nomi impronunciabili, squagliarci come neve al sole appena i rimbalzi si fanno rapidi. O andare a Wimbledon solo per il prize money del primo turno. Sinner, Musetti, Berrettini ci sono, se la giocano; sono da primi 10, sono da slam. Il primo tentativo di fuga post era Fab three Thiem lo sta fallendo; Medvedev e Rublev non sono meccanoidi, Zverev ancora meno, Tsitsipas è un fenomeno ma è battibile. Mediamente nessuno tra Mu-Be-Si perde contro avversari dietro in classifica e soprattutto nessuno ha la zucca di Fognini. Che va bene, super guascone e super talento buttato, ha vinto Montecarlo, grazie di aver tirato la carretta, ma anche basta. Adesso siamo da slam sul serio. La sventagliata di rovescio di Musetti è brivido feroce lungo la schiena, i lungolinea di Sinner pure. Non sprechiamo questa occasione che chissà quale ciclo lunare ripresenterà.

Non preoccupiamoci per le sconfitte di ieri. Non possono vincere fino a 47 anni. Non possono. Non possono. Non possono (segue mantra infinito a mo' di autoconvincimento).

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