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Martedì, 23 Aprile 2024
Il caso

''Esame farsa'': terremoto Suarez, cosa rischia la Juve

La Procura di Perugia ha rotto i silenzio sul caso del test sostenuto in estate dall'attaccante uruguaiano: ''I dirigenti bianconeri volevano 'accelerare' la procedura''. Rischi per la Juve? Dipende dall'articolo 32

Il caso Luis Suarez torna a scuotere la Juventus. Secondo quanto riportato in una nota del procuratore di Perugia Raffaele Cantone, quest'estate sarebbe stato organizzato un vero e proprio ''esame farsa'', che il calciatore uruguaiano ha sostenuto all’Università per stranieri di Perugia. Ma la Juve quanto c'entra? Secondo la Procura, la Vecchia Signora avrebbe avuto un ruolo nella vicenda: "È emerso che i contenuti della prova erano stati preventivamente comunicati allo stesso calciatore, giungendo a predeterminare l’esito ed il punteggio d’esame, per corrispondere alle richieste che erano state avanzate dalla Juventus, con la finalità di conseguire un positivo ritorno di immagine, tanto personale quanto per l’Università".

''Esame farsa'' per Luis Suarez

"Gli accertamenti investigativi hanno consentito - prosegue la nota -  di comprendere come, nei primi giorni del mese di settembre del 2020, la dirigenza del club torinese si fosse attivata, anche ai massimi livelli istituzionali, per ''accelerare'' il riconoscimento della cittadinanza italiana nei confronti di Suarez, facendo, quindi, ipotizzare nuove ipotesi di reato a carico di soggetti diversi dagli appartenenti all’università, tuttora in corso di approfondimento''.

Intanto, nell'ambito dell'inchiesta sono stati sospesi, per otto mesi, dall’esercizio del pubblico ufficio i vertici dell’Università per stranieri di Perugia, dove il calciatore uruguaiano ha sostenuto l'esame ad inizio settembre nel corso di una sessione istituita ad personam. Sono coinvolti il rettore Giuliana Grego, il direttore generale Simone Olivieri, la professoressa Stefania Spina e il componente della commissione Celi Immigrati, professore Lorenzo Rocca

''Condividendo le ipotesi accusatorie - prosegue il Procuratore Raffaele Cantone - il Giudice per le indagini preliminari ha disposto le misure cautelari avendo rilevato 'il concreto ed attuale rischio che gli indagati, se non sottoposti ad idonea cautela, ripropongano condotte delittuose analoghe a quelle per le quali si procede, avendo mostrato di considerare l’istituzione di cui fanno parte e che rappresentano alla stregua di una res privata gestibile a proprio piacimento".

''Dopo le perquisizioni e sequestri del 22 settembre scorso, le indagini, proseguite senza soluzione di continuità e nel rigoroso rispetto del principio di riservatezza, hanno significativamente corroborato il quadro probatorio che già si era delineato in ordine all’organizzazione, da parte degli indagati, nel corso di una sessione istituita ad personam".

Le indagini avrebbero inoltre contributo ad accertare come, nei primi giorni dello scorso settembre, ''la dirigenza della Juventus si fosse attivata, anche ai massimi livelli istituzionali, per 'accelerare' il riconoscimento della cittadinanza italiana nei confronti di Suarez, facendo, quindi, ipotizzare nuove ipotesi di reato a carico di persone diverse dagli appartenenti all’università, tuttora in corso di approfondimento''.

Caso Suarez, avviso di garanzia per Paratici

La nota della Procura di Perugia ha interrotto un silenzio durato oltre 40 giorni, ma la vera 'bomba' potrebbe essere la presenza tra gli indagati di uno dei principali dirigenti della Juventus rivelata dal Napolista in un articolo di Guido Ruotolo. Un condizionale diventato certezza dopo la comunicazione ufficiale pubblicata dalla società sul proprio sito: "Juventus Football Club conferma che in data odierna è stata notificata a Fabio Paratici un'Informazione di garanzia e sul diritto di difesa. Il reato ipotizzato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia è esclusivamente l'articolo 371 bis c.p. La Società ribadisce con forza la correttezza dell'operato di Paratici e confida che le indagini in corso contribuiranno a chiarire la sua posizione in tempi ragionevoli".

Caso Suarez, cosa rischia la Juventus?

Nella nota diramata oggi la Procura di Perugia ha comunicato la sospensione di alcuni membri appartenenti all’Università per stranieri di Perugia, che dalle indagini sono risultati coinvolti nello svolgimento dell'esame di lingua italiana che avrebbe permesso a Suarez di ottenere la cittadinanza ed il conseguente passaporto. Per far sostenere l'esame definito ''farsa'' dalla Procura, la Juventus si sarebbe ''attivata'' attraverso alcuni suoi dirigenti per accelerare la procedura, necessaria per tesserare il bomber ex Barcellona entro la conclusione della sessione di calciomercato.

L'esplosione del ''caso Suarez'' fece poi saltare il trasferimento in bianconero, con il ''Pistolero'' che ha fatto rotta verso Madrid, sponda Atletico. Ma la domanda che molti tifosi bianconero si stanno facendo è una: cosa rischia la Juventus in questa situazione? Se il club fosse riuscito a tesserare Suarez sarebbe stato tutto diverso: entrando nell'illecito sportivo la società bianconera sarebbe andata incontro a pene durissime, ma considerando come sono andate le cose, i rischi sono relativamente pochi. 

Se la Juventus dovesse effettivamente risultare non estranea alla vicenda, verrebbe di conseguenza sanzionata dalla giustizia sportiva. Al momento l'ipotesi più accreditata è quella di un'ammenda, una multa piuttosto salata da pagare e l'inibizione dei diretti interessati. Sembra quindi molto difficile che si arrivi a punizioni che coinvolgano la classifica, come la penalizzazione di punti, la retrocessione o il blocco del calciomercato.

Come si arriva all'ipotesi ammenda? Tutto dipende dall'articolo 32 comma 7 del codice federale, nato dopo il caso Passaportopoli del 2001, e che riguarda i reati su "attestazioni o documenti di cittadinanza falsi o comunque alterati al fine di eludere le norme in materia di ingresso in Italia e di tesseramento di calciatori extracomunitari".

Le sanzioni prevista vanno dall'ammenda per responsabilità oggettiva alla penalizzazione, fino ai casi più gravi in cui si arriva all'esclusione dal campionato. Il comportamento della Juventus, se fosse considerata soltanto una mancata lealtà, non andrebbe neanche ad ''invadere'' il recinto dell'articolo 32, e tutto si risolverebbe con il pagamento dell'ammenda.

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