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Giovedì, 25 Aprile 2024
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L'indagine sull'esame di Suarez e la Juventus

Secondo l'inchiesta sono stati i bianconeri " a rivolgersi all'Università per Stranieri per sapere se ci fosse la possibilità di far svolgere al calciatore la prova". Ma nessun bianconero è indagato

L'indagine sull'esame di italiano di Luis Suarez lambisce la Juventus. Ieri il comandante del Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Perugia, colonnello Selvaggio Sarri (che non è parente dell'ex allenatore juventino pur avendo lo stesso cognome), ha spiegato all'agenzia di stampa Ansa che è stata "la Juventus, attraverso il suo staff, a rivolgersi all'Università per Stranieri per sapere se ci fosse la possibilità di far svolgere a Suarez l'esame". Sottolineando che nessun appartenente al club piemontese è indagato.

L'indagine sull'esame di Suarez e la Juventus

Il colonnello Sarri ha detto di "non sapere perché la Juventus si sia rivolta proprio alla Stranieri Perugia". "Dall'indagine sono comunque emersi - ha aggiunto - contatti tra lo staff juventino e i vertici dell'Ateneo che ha poi materialmente organizzato l'esame del calciatore. Perché lo ha fatto? Probabilmente per il ritorno d'immagine che sarebbe derivato". Il Corriere della Sera scrive oggi che ci sono almeno tre telefonate tra l’avvocata Maria Turco e il direttore generale dell’università Simone Olivieri che svelano la trattativa per far superare il test di italiano al calciatore del Barcellona che la società bianconera voleva portare a Torino.

Su questo si concentrano gli accertamenti della Guardia di Finanza che indaga sul reato di corruzione, ma anche i controlli della giustizia sportiva per eventuali illeciti disciplinari. Ricostruendo ogni contatto avvenuto fino al 17 settembre, quando Suarez va via dal capoluogo umbro con l’attestato di livello B1, indispensabile secondo i decreti sicurezza per completare l’iter amministrativo e ottenere i documenti necessari a entrare nella «rosa» da comunitario, visto che la Juve aveva già in squadra l’americano Weston McKennie e il brasiliano Arthur Melo.

L’esame per gli stranieri che dovevano conseguire il B1 era stato infatti fissato per il 22 settembre. Ma proprio per favorire le richieste dell’avvocatessa che chiedeva di anticipare il test, si è deciso di farlo svolgere il 17 settembre. Un esame «su misura» che però doveva comunque - almeno in apparenza - non sembrare dedicato esclusivamente a lui. E così altri quattro stranieri - messi in lista per il 22 - sono stati convocati per il 17 settembreequel giorno hanno tutti sostenuto la prova, anche se solo Suarez avrebbe ricevuto in anticipo le domande e sarebbe stato preparato dai docenti Stefania Spina e Lorenzo Rocca facendogli imparare a memoria le risposte.

Esiste un filmato sul colloquio del calciatore. Un video che è stato allegato agli atti dell’indagine. 

Suarez e l'accordo con la legale della Juventus

L’articolo 32, comma 7, del Codice di Giustizia Sportiva Figc punisce i tesserati che compiano «direttamente o tentino di compiere o consentano che altri compiano atti volti ad ottenere attestazioni o documenti di cittadinanza falsi o alterati per eludere le norme in materia di ingresso in Italia e di tesseramento di extracomunitari». 

Nel caso in cui nel processo sportivo venga accertata la responsabilità di falsa attestazione o concorso in falsa attestazione di cittadinanza la società rischia sanzioni che vanno dall’ammenda con diffida alla squalifica del campo all’esclusione dal campionato di competenza a seconda della gravità dei fatti con pene per i tesserati non inferiori ai due anni di inibizione.

Il Fatto Quotidiano invece spiega che non è Maria Turco il primo contatto diretto tra l’università e personaggi legati alla società bianconera. Il primo a parlare con Olivieri è un perugino, una figura istituzionale legata all’ateneo, che non risulta indagato.

È questo personaggio pubblico, sul quale per ora c’è riserbo, che spiega a Olivieri di essere stato contattato da un dirigente della Juve, il quale gli ha annunciato che la società bianconera intende acquistare Suarez. Poi avviene il contatto con l’avvocato Turco. E quel dialogo, avvenuto prima dell’esame, che lascia presagire la possibilità di future iscrizioni “eccellenti”. Ma senza metterle in connessione con la futura promozione del calciatore.

A quel punto i finanzieri, su mandato dei pm Paolo Abbritti, Gianpaolo Mocetti e del procuratore Raffaele Cantone, allargano il raggio delle intercettazioni e iniziano ad ascoltare i telefoni di Spina e dell’esami - natore Lorenzo Rocca. Scoprono che l’intero corso online per Suarez dura circa 4 giorni e che si accelera per fissare la data dell’esa - me. A quel punto decidono di installare delle microspie nella sede dell ’esame.

Secondo gli inquirenti dagli accertamenti - avviati per "fatti diversi" che riguardano sempre palazzo Gallenga - emerge come la decisione di far superare l'esame al calciatore, "prescindendo da ogni valutazione delle effettive competenze linguistiche, sia stata assunta dai vertici dell'Università per Stranieri". Che oggi ha sottolineato "la correttezza e la trasparenza delle procedure seguite per l'esame sostenuto dal calciatore Luis Suarez". L'Ateneo "confida che ciò emergerà con chiarezza al termine delle verifiche in corso". Suarez intanto non risulta indagato e nell'indagine non sono coinvolti nemmeno persone del suo entourage. Quella emersa con le perquisizioni sarebbe comunque solo una parte dell'inchiesta in corso sulla quale stanno lavorando i magistrati di Perugia.

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