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Martedì, 23 Aprile 2024

Marco Drogo

Web Editor

La lezione di Sinner: un successo per Berrettini e per un'Italia da Coppa Davis

"Signore e signori il campo è pronto, il mondo ci guarda, che lo spettacolo abbia inizio". Queste le parole dello speaker del Pala Alpitour di Torino per accogliere Jannik Sinner che sta per affrontare la sfida più difficile della sua carriera. Il giovane campione altoatesino, 20 anni, si è trovato a dover sostituire Matteo Berrettini, costretto da un problema agli addominali a ritirarsi definitivamente dalla Atp Finals di Torino.

Il nostro numero 1, domenica 14 novembre, stava disputando un bellissimo match con Alexander Zverev. Aveva perso il primo set soltanto al tie-break, ma era carico e in partita, galvanizzato dal pubblico del Pala Alpitour di Torino.

All’improvviso, al secondo game del secondo set, un dolore agli addominali lo ha costretto a interrompere il match. Una grandissima delusione per il campione romano che teneva moltissimo all’appuntamento del torneo indoor più importante del mondo che per la prima volta si disputa in Italia.

Berrettini, 25 anni, si era qualificato per le ATP Finals di Torino con una stagione di altissimo livello. Nell’Atp Race è arrivato sesto, è il numero 7 al mondo, il numero 1 in Italia, ha vinto al Queen's e a Belgrado e ha raggiunto la finale di Wimbledon, diventando l'unico tennista italiano di entrambi i sessi a aver mai disputato l'atto conclusivo della manifestazione e l'unico che è stato capace di raggiungere la finale nel singolare maschile di una prova del Grande Slam diversa dal Roland Garros. Si può facilmente comprendere tutta la sua delusione per aver dovuto rinunciare al Torneo dei Maestri a causa del riacutizzarsi, nel momento peggiore, di un problema che aveva avuto in passato.

Nel comunicare la sua decisione Berrettini, sui suoi canali social, poco prima del match tra Hurcacz e Sinner aveva scritto: “Ho pensato, riflettuto, pianto e alla fine deciso...Le mie finals finiscono qui, sono distrutto, mai avrei pensato di dover rinunciare all'evento tennistico più importante mai tenutosi in Italia in questo modo. La verità - ha continuato il tennista romano - è che per quanto io avessi voluto giocare davanti a voi ancora una volta, ho sentito e quindi deciso che il mio corpo non è pronto ad affrontare le sfide che ho davanti. Dire che sono triste non renderebbe giustizia allo stato d'animo in cui sono, mi sento derubato di qualcosa che ho conquistato con anni di sforzi e sudore. Non è stata una decisione facile, ma sono convinto che sia la migliore per me e per la mia carriera", ha concluso.

Tra i tantissimi commenti c’era anche quello di Jannik Sinner: “Mi dispiace tanto. Non te lo meriti tutto questo. Si gioca e si lotta per te. Spero che ti riprendi presto". Il compito di Sinner non era facile. Si era qualificato come prima riserva di questo evento, ma non avrebbe mai voluto essere in campo per sostituire un amico come Berrettini.

Una volta sul terreno di gioco, però, ha mostrato ancora una volta tutto il suo potenziale. Ha battuto Hurbert Hurcacz, il tennista polacco con cui ha un rapporto di amicizia, con un implacabile 6-2,6-2. Alla fine, davanti al tripudio tutto in piedi, ha detto: “Questo torneo lo giochiamo per Matteo. Lui è un grande campione e facciamo il tifo perché si rimetta presto".

La Coppa Davis a Torino inizierà il 25 novembre e l’infortunio di Berrettini è una bella tegola anche per la nostra Nazionale che puntava proprio sul suo pilastro, su Sinner, su Fognini, Sonego e Musetti per andare a caccia della Coppa Davis.

Sarà Berrettini a valutare se sarà in grado di rispondere alla chiamata del capitano Volandri o se sarà costretto a fermarsi.

Il destino ha privato l’Italia del suo numero 1 e ha impedito anche un possibile esordio in doppio del campione romano con Sinner. Senza la nostra coppia quest’anno sicuramente dovremmo fare i conti con un’assenza molto pesante.

La priorità, però, ora è quella di recuperare al 100% da questo infortunio. L'Italia ambisce a vincere la Coppa Davis nei prossimi anni e ha tutte le carte in regola per farcela potendo contare su tutti i suoi migliori giocatori. Tutti i tifosi italiani non vedono l’ora di poter dire: “Vinciamo con Matteo”.

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