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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Fefè De Giorgi: la carriera e la vita privata del coach che ha portato l’Italia sul tetto d’Europa

Il ritratto dell’allenatore che ha portato la nostra nazionale a vincere la rassegna continentale

Il regalo per i suoi 60 anni se l’è fatto decisamente in anticipo. Fefè De Giorgi, per festeggiare questo importante traguardo, ha deciso di regalarsi una storica vittoria ai campionati europei di pallavolo. L’uomo copertina dell’Italvolley maschile che, proprio come la nazionale femminile è riuscito a salire sul tetto d’Europa, è proprio lui. La sua vittoria più bella è stata quella di aver fatto innamorare della pallavolo tantissimi italiani.

Ieri sera, domenica 19 settembre, a seguire la finale Italia-Slovenia, trasmessa su Rai 3, c'erano ben 3.408.156 telespettatori, nella stessa serata in cui allo Juventus Stadium si stavano affrontando Juventus e Milan.

La vittoria 3-2 al tie-break contro la Slovenia dell’amico Alberto Giuliani ha regalato agli italiani un’altra impresa sportiva in questa incredibile annata 2020.

Fefè de Giorgi, la carriera da giocatore

De Giorgi ha saputo mettere a frutto tutta la sua esperienza di giocatore e di allenatore. Faceva parte della ‘Generazione dei fenomeni’, il periodo d’oro del nostro volley, quando quella selezione, allenata da Julio Velasco, riuscì a vincere tre Mondiali di fila tra il 1990 e il 1998. In maglia azzurra vanta 330 presenze, al settimo posto con Luca Cantagalli e Andrea Sartoretti.

Già da giocatore aveva ottenuto una strepitosa vittoria negli Europei in Svezia, nel 1989, lo stesso anno in cui arrivò il secondo posto nella Coppa del Mondo. Nel suo palmares vanta inoltre un campionato con la Panini Modena, (stagione 1986-1987), la doppia vittoria in coppa Italia con Cuneo (1995-1996 e nel 2001-2002).

A Cuneo ha vinto anche la Supercoppa Italiana nel 1996, la Coppa delle Coppe (1996-1997), la Supercoppa Europea nel 1996 e la Coppa Cev nel 1995-1996 e 2001-2002.

Fefè de Giorgi, la carriera da allenatore

Fefè De Giorgi si è ritirato a 40 anni compiuti, mentre era già allenatore. Proprio a Cuneo, infatti, con la nuova denominazione di Piemonte Volley, Fefè De Giorgi ha cominciato a ricoprire il doppio ruolo di giocatore-allenatore, vincendo la Coppa Italia e la Coppa Cev. Nel campionato 2004-2005 ha guidato il Perugia nell'unica finale play-off della sua storia, ma ha perso lo scontro scudetto contro Treviso.

Nel 2005-2006, al debutto sulla panchina della Lube, ha vinto il titolo italiano, due Supercoppe italiane (2006 e 2008), la Coppa Cev (2005-06)  e due Coppe Italia (2007-08 e 2008-09).

Nella sua carriera non sono mancati i momenti più difficili come quando venne esonerato nella stagione 2011-12 dall'Umbria di San Giustino e dalla Callipo di Vibo Valentia in A2. Fanno parte del suo curriculum anche le esperienze all'estero, in Russia al Fakel (2012-2014) e in Polonia allo Skra Bełchatów (2015), quando vinse il campionato e nell'anno successivo (2016), riuscì a vincere sia il campionato che la coppa di Polonia. Dal 31 marzo 2017 al 20 settembre 2020, quando venne esonerato, fu anche alla guida della nazionale polacca.

Resta in Polonia, nel 2018, alla guida della piccola Jastrzębski Węgiel, ma non può resistere al richiamo della Lube. Ottiene la rescissione del contratto e guida i marchigiani alla conquista dello scudetto, di due Coppe Italia, della Champions League e del Mondiale per Club tra il 2018 e il 2021.

Un’avventura che si chiude nel febbraio del 2021, quando viene esonerato a causa dei rapporti difficili con la dirigenza. La grande occasione arriva dopo le Olimpiadi di quest’anno quando, dopo l’eliminazione dell’Italia ai quarti delle Olimpiadi, viene chiamato alla guida della nazionale italiana per prendere il posto di Gianlorenzo Blengini.

Il suo compito è quello di far crescere un gruppo di giovani e di prepararli alle Olimpiadi in programma a Parigi nel 2024.

L’Italia di De Giorgi vince Eurovolley 2021

De Giorgi riesce a fare un vero e proprio miracolo. A giugno è stato nominato nuovo commissario tecnico della nazionale per subentrare a Gianlorenzo Blengini dopo le Olimpiadi e guidare gli azzurri dagli Europei fino a Parigi 2024 .

Dal suo esordio in panchina, il 25 agosto a Mantova in amichevole contro il Belgio, comincia a vincere e non si ferma più. Agli Europei i suoi ragazzi esplodono. Attorno al capitano, Simone Giannelli, 148 presenze in Nazionale, il veterano del gruppo (classe 1992) crea un gruppo fortissimo. Ci sono i centrali Simone Anzani, Gialuca Galassi, il libero Fabio Balaso, gli schiacciatori Alessandro Michieletto, Daniele Lavia, Francesco Recine, gli opposti, Giulio Pinali e Yuri Romanò.

Convoca 8 esordienti Galassi, Cortesia, Michieletto, Recine, Bottolo, Piccinelli, Pinali, Romanò e solo 5 reduci dall'edizione precedente Giannelli, Sbertoli, Anzani, Lavia, Balaso.

Sono i ragazzi che l’hanno portato sul tetto d’Europa e con cui il prossimo anno affronterà il campionato del mondo. Al termine della finale, dopo che la sua giovane Italia era riuscita a battere la fortissima Slovenia 3-2 al tie-break, questo coach che riesce a leggere alla grande le partite, capace di infondere nello stesso tempo calma e determinazione, non stava più nella pelle e esprimeva così tutta la sua soddisfazione per celebrare l’impresa:

 “E’ una gioia immensa, una vittoria cercata, desiderata, arrivata al termine di una gara davvero difficile, in cui i ragazzi per lunghi tratti hanno saputo soffrire, ma non hanno mai mollato la presa. Questa sera hanno dimostrato di un essere un vero gruppo, unito che ha saputo condividere e ricompattarsi nel momento più difficile. Il fatto che chi è entrato dalla panchina è risultato essere decisivo è la testimonianza più evidente delle mie parole: questo è un gruppo davvero splendido.”

De Giorgi è laureato in Scienze Motorie e quando può ama insegnare Tecnica e didattica degli sport di squadra all’Università di Foggia.

Ha scritto alcuni libri in cui ha messo tutta la sua passione e la sua competenza per la pallavolo: ‘Pensieri per allenare e motivare una squadra’ con il professore Giuliano Bergamaschi in collaborazione con la Scuola di Palo Alto e ‘Vademecum del palleggiatore’ con il giornalista Lorenzo Dallari, ‘La didattica dell'allenare’ nelle Scienze Motorie di Giuliano Bergamaschi e Donato Sarcinella. Nella sua terra, a Squinzano, in Salento, da alcuni anni gli hanno già intitolato il Palazzetto dello Sport.

Lui è legatissimo e torna a casa appena può. Dalla moglie Maria, con cui recentemente ha festeggiato i 32 anni di matrimonio e dai figli Federico e Irene. Ama i gatti e ha una gattina di nome Grace. Anche quando era all'estero, una cosa non mancava mai: la torta pasticciotto. La vorrà anche per il suo compleanno che potrà festeggiare da campione d’Europa.

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