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Giovedì, 18 Aprile 2024
Paradossi burocratici / Ancona

Il caso di Antonio, bloccato a letto dalla Sla: "Per ottenere lo Spid deve andare di persona"

La storia del cuoco di Jesi, allettato da 11 anni e impossibilitato a recarsi alle Poste o nei negozi che offrono il servizio per ottenere l'identità digitale. L'appello della moglie: "Non mi danno la possibilità di usare la procura"

Come se la malattia non fosse già abbastanza, adesso anche la burocrazia. Il 61enne Antonio Brocani, cuoco di Jesi, in provincia di Ancona, malato di Sla da 11 anni e bloccato a letto, oltre a dover lottare con la sua condizione, deve fare i conti con le difficoltà legate all'ottenere lo Spid, l'identità digitale necessaria per accedere a diversi servizi, fiscali e non solo. Infatti, per ottenerlo Antonio dovrebbe recarsi di persona, un'attività che per lui è impossibile. Sono ormai due mesi che la moglie, Maila Pigliapoco, cerca di contattare chi di dovere per riuscire ad ottenere lo Spid per il 61enne, ma a quanto pare, non è un'operazione semplice: "Antonio è vivo, lotta per continuare a starci accanto da ormai undici anni, eppure non ha diritto di ottenere lo Spid, strumento ormai indispensabile per accedere ai servizi della pubblica amministrazione e non solo".

"Non è possibile che un malato in queste condizioni, allettato e tracheotomizzato, non possa ottenere lo Spid, strumento oggi indispensabile per poter accedere a una serie di servizi on line della pubblica amministrazione e dei privati aderenti - ha raccontato la donna al Resto del Carlino - Anche solo per prenotare una visita, richiedere dei bonus, registrare dei contratti, accedere al 730, pagare le tasse. Principalmente lo abbiamo richiesto per consultare i referti on line a cui a breve non potremo accedere non avendo lo Spid e per la dichiarazione dei redditi. Ma abbiamo incontrato un muro".

Ovviamente, per chi non è bloccato a letto non è complicato riuscire ad ottenere lo Spid ma, come ricorda la moglie, per Antonio non è proprio possibile recarsi alle Poste o in un negozio che effettua il servizio: "Nonostante io abbia una procura generale che mi permetta di sostituirlo in qualsiasi atto pubblico, amministrativo o di altro genere. Non mi danno la possibilità di utilizzare la procura in quanto la stessa, sostengono, non può sostituire l’identificazione del soggetto che ovviamente essendo immobile e attaccato a un respiratore non può raggiungere l’ufficio postale o la cartoleria e firmare o parlare. Maila intanto è riuscita ad ottenere la carta d'identità elettronica, che consente di accedere ai servizi della pubblica amministrazione, ma ha voluto comunque lanciare un appello alle autorità: "Chiediamo di attivare sia a livello regionale sia nazionale una deroga a quanto stabilito attualmente dall’'Agid, così da consentire anche ad Antonio di avere il suo Spid".
 

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