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Venerdì, 19 Aprile 2024
La storia

È ai domiciliari e non trovava lavoro. Dopo l'appello a BolognaToday, Rino viene assunto in pizzeria

"Ho sbagliato e sto pagando, ma voglio ricominciare da zero. Voglio pagare gli alimenti a mio figlio". Così ci raccontava Rino. Quelle parole sono arrivate ad Alessandro, che ha una pizzeria in Santa Viola, a Bologna. Così è arrivato il lieto fine

Alessandro ha una pizzeria in città, dentro al vecchio mercato coperto di Santa Viola, a Bologna. Quando ha letto su BolognaToday la storia del suo quasi coetaneo che faceva un appello affinché qualcuno si fidasse nuovamente di lui dandogli un impiego nonostante fosse agli arresti domiciliari, qualcosa é scattato. Un po' perché anche lui cinque anni fa ha deciso di lasciare una terra bella ma difficile per trasferirsi a Bologna, un po' perché sono due giovani padri e anche perché Alessandro è inconsapevolmente un grande e sincero sostenitore dell'inclusione. In ultimo, anche la difficoltà nel trovare personale stabile. 

Alessandro e Rino si sono incontrati prima dell'estate, hanno parlato, fatto dei colloqui e si sono conosciuti un po' meglio. A settembre Rino ha firmato un contratto di lavoro ed è adesso, a tutti gli effetti, nella squadra di Alessandro. L'emozione si sente e non c'è spazio per i commenti perché il 34enne è impegnato sul banco: "Grazie a chi ha reso possibile questo" dice tornando il suo lavoro e con un sorriso stampato. 

Come fa a lavorare in pizzeria se è ai domiciliari? Questo gli chiedono tutti. Si può, se il giudice lo ritiene fattibile, nel rispetto di regole e orari, con qualche controllo da parte delle Forze dell'Ordine. E così è stato anche per lui: adesso, si spera, anche altri imprenditori sapranno che c'è una possibilità che forse non avevano mai preso in considerazione. 

Alessandro, ci racconti come è andata da quando hai contattato Rino al momento della firma del suo contratto? 

"Semplicemente, ho letto l'articolo di BolognaToday che raccontava la sua storia. Io e Rino siamo entrambi di Foggia e so bene che in alcuni contesti commettere uno sbaglio è fin troppo semplice. Mi ha colpito la sua grande voglia di ricominciare, la scelta radicale di trasferirsi dalla Puglia a Bologna per segnare un punto di rottura e riprendere in mano la sua vita, chiedendo solo di avere una seconda possibilità. Anche per poter fare il padre e contribuire al mantenimento di suo figlio. E quel 'perché no?' è arrivato anche da una situazione di difficoltà nel trovare personale e di grande turnover, soprattutto nel settore della ristorazione. Ho pensato che lui poteva essere la persona giusta, anche per la sua passione per la cucina e i lievitati. Ho contattato la redazione che mi ha passato il numero di Rino, ci siamo sentiti al telefono e poi abbiamo avuto un colloquio. Ho preso tutte le informazioni necessarie per capire come funziona quando si assume una persona agli arresti domiciliari e dopo l'estate, eccoci qui". 

Tutta la questione burocratica è stata lunga e complessa? Tante regole, quali i limiti di un lavoratore che ha una misura restrittiva? 

"Devo dire che è andato tutto liscio, anche grazie all'avvocato di Rino. Non ho avuto alcun problema e gli aspetti burocratici si sono sciolti tutti in un lasso molto breve, tanto che Rino ha già un contratto firmato ed è qui in pizzeria a lavorare. Chiaramente è soggetto a dei controlli (e i Carabinieri sono già passati una volta) e ha degli orari da rispettare. E' stato molto bravo a organizzare il trasporto perché fra l'altro deve macinare 40 km per venire qui (via Emilia Ponente ndr) da Galliera, dove vive". 

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Quanti siete al momento e che tipo di pizzeria è la tua? 

"Siamo io (Alessandro), Anna, Max, Hassan e Fabiana, che è mia moglie. Insieme ogni giorno (dal 2020) alziamo le saracinesche di una pizzeria che sta all'interno del mercato coperto di Santa Viola e che abbiamo chiamato Cotta&Cotta. Si tratta di una pizza molto particolare, la serviamo sia qui che in delivery. Il contesto è molto particolare perché si tratta di un mercato storico e da quando siamo arrivati abbiamo cercato di ravvivare la zona anche di sera, illuminandola e animandola". 

Come sono andati i primi giorni? Avete dei progetti da condividere? 

"Direi bene. Ha legato con i colleghi e sta prendendo confidenza con ritmi e modalità di lavoro. L'impressione che fosse un ragazzo a posto è stata confermata, tanto che il contratto che ha firmato è comunque di sei mesi. Ma se le cose andranno come mi auguro e se lui vorrà, mi piacerebbe costruire una squadra solida perchè ho dei bei progetti in cantiere e potremmo realizzarli insieme. E' una visione a lungo termine insomma". 

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(Scatti nella pizzeria in Santa Viola dove lavora ora Rino)

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