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Giovedì, 25 Aprile 2024
Genitori e figli / Bari

Annamaria, mamma single che ottiene l'adozione: "La mia lotta da sola contro tutti"

Il tribunale le ha concesso l'adozione speciale. Un cammino durato anni. A Today dice: "Voglio che tutti abbiano la forza di lottare perché nella vita se ci credi i sogni si realizzano"

Nove anni tra poco, due occhioni enormi e vivaci, un sorriso contagioso, le gambe lunghe e capelli scurissimi e riccissimi. Eccolo Luca (nome di fantasia, ndr). E' nato e vive in Puglia, ha due mamme. Una, di nazionalità nigeriana, l'ha messo al mondo ma una serie di difficoltà non le hanno permesso di potergli garantire un futuro; l'altra si chiama Annamaria ed è pugliese. E' arrivata nella sua vita quando lui era un fagotto di pochi mesi e da allora non lo ha più lasciato. A neppure 30 anni ha iniziato il percorso dell'adozione, difficile perché single (la legge la prevede per le coppie sposate), e dopo 10 anni - a luglio - è arrivata l'ufficialità: è la sua mamma adottiva. Oggi racconta a Today.it la sua storia: "Voglio che tutti abbiano la forza di lottare perché nella vita se ci credi i sogni si realizzano".

La storia di Luca e delle sue due mamme inizia 9 anni fa, per caso, all'esterno di un supermercato. Mamma naturale e bimbo sono in strada. Annamaria li scorge e si avvicina. Li aiuta. "In quel periodo - racconta Annamaria a Today.it - ero distrutta. Dopo aver perso mio padre, la mia famiglia non aveva la forza di rialzarsi. Un giorno mentre ero andata a fare la spesa con mia madre, davanti a un supermercato, ho visto lui. Un bambino nigeriano di pochi mesi, non so cosa mi abbia spinto a fermarmi, ma qualcosa mi diceva di sedermi per  terra con quella mamma che chiedeva soldi per comprare il latte a suo figlio".

Accanto a quella donna e al suo piccolo Annamaria è rimasta. L'aiuto diventa qualcosa in più e inizia il cammino per potersi prendere cura del bimbo legalmente. Ci sono tre date chiave: il 19 luglio 2017 Annamaria ottiene l'affido temporaneo; nel 2018 viene sancita la decadenza della patria potestà dei genitori naturali per una situazione definita di "grave disagio" dal tribunale e nel 2019 il bambino viene dichiarato adottabile.

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Un "viaggio - dice Annamaria - fatto di sacrifici, battaglie e notti insonni. All'improvviso mi sono piombati in casa assistenti sociali e carabinieri, mandati dal tribunale dei minori, spinti da una chiamata anonima ricevuta. Insinuavano che io facessi tutto ciò a scopo di lucro. All'epoca avevo solo 27 anni, la paura era tanta. Piangevo e  dicevo tra me e me 'Non è possibile che a fare del bene mi devo ritrovare a difendermi'". Le difficoltà però non fermano Annamaria: "Ho raccontato cosa fosse accaduto ai giudici, facendo varie verifiche si sono resi conto che quella chiamata era stata fatta per cattiveria, invidia. Da lì a poco ho ricevuto in affidamento il bambino per un anno. Lui viveva con la mamma, ma la sua situazione l'ha portata a perdere la patria potestà. Allora è iniziata la mia lotta. Da sola senza l'aiuto di avvocati, associazioni o altro ho avviato le pratiche per l'adozione speciale".

La parola fine o meglio il nuovo inizio arriva il 21 luglio 2022 con l'ok all'adozione. Fondamentale, dice il giudice, è stata "l'audizione diretta del minore che ha inequivocabilmente manifestato il suo sentimento di appartenenza esprimendo il desiderio di rimanere a vivere con l'affidataria. La domanda non può che essere accolta rispondendo all'interesse del minore a completare il suo percorso di crescita e sviluppo in un ambiente consono e che ha ormai imparato a riconoscere come proprio". 

"Avevo tutti contro, la gente che mi diceva: 'Vedrai un giorno te lo toglieranno e starai male'. Nel frattempo lui cresceva viveva con me, e ogni santa notte pregavo Dio di non togliermelo, avevo già perso mio padre. Oggi andando contro tutto e tutti, sola con le mie forze, sono ufficialmente per lo Stato, la mamma di quel bellissimo bambino. Alcuni angeli hanno creduto in me, in noi. Secondo caso in Italia, di ragazza single ad averla avuta. Voglio che tutti abbiano la forza di lottare. Nella vita se ci credi i sogni si realizzano".

Adozione in casi particolari - Cosa dice la legge

In Italia la regola generale consente le adozioni nazionali "a coniugi uniti in matrimonio da almeno tre anni, o per un numero inferiore di anni se i coniugi abbiano convissuto in modo stabile e continuativo prima del matrimonio per un periodo di tre anni, e ciò sia accertato dal Tribunale per i minorenni. Tra i coniugi non deve sussistere e non deve avere avuto luogo negli ultimi tre anni separazione personale neppure di fatto". 

L'adozione in casi particolari "tutela il rapporto che si crea nel momento in cui il minore viene inserito in un nucleo familiare con cui in precedenza ha già sviluppato legami affettivi, o i minori che si trovino in particolari situazioni di disagio."  I casi in cui è possibile "sono tassativamente previste dalla legge e di norma, tranne alcune eccezioni, l'adottato antepone al proprio il cognome dell'adottante. Presupposto fondamentale è che i genitori dell'adottando prestino il proprio assenso, qualora siano in condizioni tali da fornirlo", si legge sul sito del ministero della Giustizia

I casi contemplati:

  • persone unite al minore da parentela fino al sesto grado, ovvero da un rapporto stabile e duraturo, anche maturato nell'ambito di un prolungato periodo di affidamento, quando il minore sia orfano di padre e di madre;
  • il coniuge nel caso in cui il minore sia figlio anche adottivo dell'altro coniuge;
  • i minori che presentano una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione;
  • constatata impossibilità di affidamento preadottivo.

"In questi casi - si legge - l'adozione è consentita oltre che ai coniugi anche a chi non sia coniugato (anche single). I legami con la famiglia di origine permangono. A differenza dell'adozione ordinaria l'adozione in casi particolari può, nei casi previsti dalla legge, essere revocata".

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