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Giovedì, 25 Aprile 2024
La decisione / Spagna

Il padre lo uccise, il piccolo Leo verrà sepolto senza il cognome del suo assassino

La madre ha vinto la battaglia. Autorizzato il cambio del cognome del piccolo post-mortem

La mamma del piccolo Leo ha finalmente vinto la sua battaglia: il suo bambino non sarà più sepolto con il cognome del papà che lo ha brutalmente ucciso come atto di vendetta nei confronti della donna. L’infanticidio fu commesso in Spagna nell’agosto scorso, ma è solo di qualche giorno fa la decisione delle autorità spagnole che hanno accolto l’appello della mamma del bimbo e hanno autorizzato il cambio del cognome post mortem per il piccolo Leo. Dal 2013 la legge sul registro civile statale consente alle vittime di violenze di genere di cambiare il cognome dei propri figli. Una modifica resa necessaria per evitare che i bambini potessero portare il cognome del padre violento.

Quando però la mamma di Leo ha avviato la sua battaglia perché il piccolo, post mortem, cambiasse il cognome si è trovata avanti a delle evidenti difficoltà. I suoi legali hanno chiesto una revisione della legge per includere, tra i casi consentiti per il cambio di cognome, anche quelli di violenza per procura. Ossia i casi in cui, purtroppo oggi molto frequenti, il genitore ponga fine alla vita dei figli o faccia del male ai figli come ritorsione nei confronti del partner attuale o dell’ex. Un altro ostacolo posto è stato quello della morte dell’uomo. Il padre di Leo si tolse la vita poco dopo. La legge non prevedeva l’attivazione della procedura nei casi in cui il violento fosse morto.

È stata una lunga battaglia non priva di ostacoli, ma qualche giorno fa il ministro della Giustizia spagnolo ha accolto la richiesta della madre. Uno dei motivi che ha fatto propendere per una decisione positiva della questione è stato l'impatto emozionale che ha comportato per i parenti il fatto che il piccolo innocente sia stato seppellito con il cognome di chi si era macchiato del suo sangue. Gli spagnoli ricordano ancora quella terribile storia di violenza consumata in famiglia e ad opera di chi avrebbe dovuto proteggere il proprio figlioletto. Martin Ezequiel Alvarez Giaccio, un 44enne di origini argentine, lo scorso 24 agosto uccise il figlio di appena due anni in un albergo di Barcellona.

L’uomo si stava separando dalla moglie ma la decisione non era stata la sua, anzi non accettava la scelta della donna di porre fine al matrimonio. E così per vendicarsi di lei si sarebbe accanito sul figlioletto. Leo avrebbe, secondo gli accordi, dovuto trascorrere la serata con il papà. Ma l’uomo lo avrebbe portato in un albergo dove avrebbe realizzato il suo macabro piano di vendetta. Il piccolo è poi morto nell'ospedale della città poco dopo il ricovero. Il padre, invece, era stato ripreso dalle telecamere mentre si allontanava in gran fretta dall’albergo. Le ricerche dell’uomo andarono avanti per settimane tanto che gli inquirenti cominciarono a pensare che si fosse dato alla fuga raggiungendo qualche paese straniero, poi fu ritrovato nei pressi dell’aeroporto di Barcellona. Era morto. Da lì il calvario della povera mamma.

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