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Sabato, 20 Aprile 2024
Il progetto / Spagna

L'uomo che dispensa "conversazioni gratis": nell'era della solitudine, la storia di successo diventa virale

A causa della pandemia il suo progetto si è temporaneamente spostato online

Nell'era della solitudine, in cui ognuno di noi è eternamente connesso, pubblica commenti, ma dialoga poco, è diventata virale nel tempo la notizia di un giovane di 26 anni che, a Barcellona, davanti all'Arc de Triomf, ha collocato due sedie pieghevoli: una per lui e una per chiunque avesse voglia di sedersi e parlare. L'iniziativa era aperta a interlocutori casuali, chiunque avesse voglia di scambiare due parole, ascoltare e soprattutto essere ascoltato senza perdersi nel "feed" di Facebook dopo dieci secondi.

La scritta sulla sedia, d'altronde, non lasciava spazio a dubbi: "Conversazioni gratis!".

E così, in un'epoca in cui siamo tutti sempre collegati e allo stesso tempo sempre più soli, quella delle conversazioni gratis diventa una notizia particolare e un progetto di successo: l'idea, raccontata dal Reader's Digest e da El Pais, è venuta ad Adrià Ballester, che si mette a disposizione della gente. 

"L'idea - ha spiegato - è di parlare liberamente per un po'. Abbiamo perso l'arte della conversazione e viviamo in un mondo in cui è più facile mandare un messaggio a qualcuno in un'altra nazione che dire buongiorno ai nostri vicini di casa".

Partendo da qui, Adrià ha sviluppato un progetto vero e proprio, @freeconversations, che si occupa di promuovere il dialogo. Scorrendo le foto del suo profilo su Instagram si possono leggere le storie più disparate, e le persone che si sono sedute sulle sedie di Adrià sono veramente tantissime: l'architetto che non reggeva più i ritmi serrati del suo lavoro e ha capito che la cosa più importante è trovare sempre cura e tempo per se stessi, la ragazza che trova il coraggio di dare una svolta alla sua relazione ormai "stanca", il cantante che si era innamorato di una ragazza del pubblico, il ristoratore che ha offerto a tutti una cena gratis per vedere il suo locale pieno un'ultima volta prima di chiudere. Una vera miniera di storie, tutte accomunate dall'esigenza di essere raccontate a qualcuno. Un prezioso tesoro che ha comportato anche una grande responsabilità, poiché le conversazioni gratis sono un modo per sfogarsi, per tirare fuori quel che magari si teneva dentro per troppo tempo.

A volte Adrià si sente come un terapista: "A volte ascolti storie positive, a volte molto tristi. Un sacco di gente racconta i suoi momenti più difficili, magari la perdita del lavoro o la fine di una relazione. Un'anziana donna lituana ha persino raccontato di quando era stata rinchiusa in un gulag russo".

Come fare, però, a portare avanti il progetto durante la pandemia? Adrià ha portato le temporaneamente le conversazioni - per forza di cose - online, mettendo su un sito, randompenpals.com, che mette in contatto le persone per trovare amici di penna in tutto il mondo a cui raccontare le proprie storie. Il sito potrà poi camminare sulle sue gambe e diventare parallelo a quello delle conversazioni gratuite, dal vivo, quando si potrà tornare a farle. E di storie, a quel punto, ce ne saranno davvero molte altre da raccogliere e da ascoltare.

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