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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Donna incinta trovata in coma sul pavimento: i medici salvano mamma e neonato

Era quasi al nono mese quando i familiari si sono accorti che aveva avuto un malore ed era paralizzata. La corsa in ospedale e il parto

Col suo pancione di quasi nove mesi è stata trovata in coma sul pavimento di casa, ma i medici sono riusciti a salvare lei e il suo bimbo venuto alla luce al Policlinico di Bari. Adesso mamma e figlio stanno bene.

È la storia di una 35enne di Taranto. I familiari l'hanno trovata paralizzata, in coma a causa della rottura di una malformazione artero-venosa cerebrale. I soccorritori l'hanno intubata e stabilizzata a Taranto, poi il trasferimento a Bari dove è stata seguita dai medici dell'unità operativa di medicina fisica, riabilitazione e unità spinale unipolare diretta da Marisa Megna."È riuscita a portare a termine felicemente la gravidanza - spiega Megna - Ciò anche grazie alla collaborazione interdisciplinare dei colleghi di ginecologia e della neonatologia e terapia intensiva neonatale. Il bambino sta bene e la mamma, faticosamente ma con costanza, sta recuperando la sua funzionalità cognitiva e motoria".

Il team di ginecologi dell'unità operativa diretta da Ettore Cicinelli ha eseguito tutti gli esami nel reparto di medicina fisica e riabilitativa, poi il parto cesareo è stato programmato. La donna infatti era incapace di contrarre volontariamente i muscoli e d esprimersi. Il bambino è stato poi ricoverato per alcuni giorni nella neonatologia e terapia intensiva neonatale diretta dal professor Nicola Laforgia. 

Dopo cinque mesi grazie alla riabilitazione la neo mamma, con emiplegia (paralisi, ndr) e afasia (disturbo del linguaggio, ndr), è "ben avviata a un percorso di riconquista delle normali attività". "Lo scopo del team riabilitativo - aggiunge Megna - è rendere, per quanto possibile, autonoma e funzionale una persona che ha subìto una menomazione e che esita in una disabilità. È tanto più importante per una paziente gravida che dopo uno stato di coma, ricoverata in riabilitazione con un severo deficit cognitivo, una notevole difficoltà nella comprensione e nell'espressione verbale e la necessità della massima assistenza in tutti i cambi e i trasferimenti posturali".

Quando si è ripresa dal parto, la 23enne è stata sottoposta alla stimolazione transcranica a corrente diretta che prevede l'utilizzo non invasivo della corrente elettrica a bassa intensità per favorire la neuromodulazione delle zone dell'encefalo deputate al linguaggio e al movimento. "È stato emozionante e commovente - racconta la dottoressa - vedere la donna muovere il braccio e la mano destra, abilità in precedenza venuta meno come conseguenza dell'accidente cerebrovascolare. La paziente è giovane, ha ampie possibilità di recupero".

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