Madre si tatua i nomi dei 6 figli che è accusata di aver ucciso

È entrata in tribunale a braccia scoperte Mairead Philpott, la 31enne accusata di aver ucciso i sui 6 figli nella casa di Allenton, un sobborgo della cittadina Derby, in Inghilterra. Su un braccio un tatuaggio più che esplicito dedicato alla memoria dei figli scomparsi. Un traliccio di rose e foglie su cui si attorciglia un nastro con su scritto i nomi dei ragazzi morti: Jade, 10 anni, Giovanni, nove, Jack, sette, Jessie, sei, e Jayden, cinque, tutti morti sul colpo. In cima alla lista Duwayne, che all’epoca dei fatti di anni ne aveva 13. L’unico dei fratelli che morì due giorni dopo in ospedale. Al suo fianco il marito Mick Philpott, di 55 anni, anch’esso come la madre accusato di omicidio.

Era la prima volta che i due genitori, dopo l’arresto, comparivano in tribunale. La prima udienza di un episodio che ha sconvolto l’opinione pubblica inglese. I sei ragazzi sono morti in un incendio scoppiato in casa nel cuore della notte lo scorso 11 maggio. La pista tragedia, fatalità, è durata il tempo di un sospiro. Nel corso dei giorni infatti gli inquirenti hanno dato una sterzata decisa alle indagini, cominciando a pensare che in rogo così tragico c’entri molto la mano umana e poco o niente il caso. Qualcuno in sostanza appiccò le fiamme; il fumo poi ha fatto il resto. Per gli investigatori quel qualcuno sono i genitori. Adesso sarà la corte a stabilire la verità, ma intanto la coppia è finita in manette.

Un caso sconvolgente, sei bambini morti pesano sempre come macigni nella vita sociale di una comunità. E le dure reazioni non sono mancate, fin dalla prima udienza. All’ingresso in tribunale così c’è stato un po’ di parapiglia. Qualcuno dal pubblico si è alzato e li ha offesi animatamente. Il giudice, per riportare la calma nella seduta, è stato costretto a far allontanare una coppia di spettatori davvero sopra le righe. Tanto che i due imputati sono stati sempre ‘scortati’ da sei agenti per impedire che qualcuno compiesse geti inconsulti.