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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il caso / Nuova Zelanda

Mangia le vongole raccolte in spiaggia: si sveglia paralizzata

L'incubo di una donna neozelandese, che ha raccontato la sua storia per mettere in guardia le persone sui rischi che si nascondono nei molluschi di cui non si conosce la provenienza. A sua insaputa ha ingerito una tossina che colpisce il sistema nervoso, finendo in ospedale

Pesci e molluschi sono tra gli ingredienti più prelibati in circolazione, ma è sempre importante badare alla loro provenienza se si ha intenzione di mangiarli: i rischi per la salute sono infatti diversi, alcuni dei quali molto gravi. Un monito che arriva da Kim Taia, una ragazza neozelandese che è rimasta paralizzata dopi aver mangiato delle vongole che precedentemente aveva raccolto in spiaggia. Senza saperlo, la donna aveva ingerito il veleno paralizzante dei bivalvi, una biotossina presente in natura, che può contaminare anche le vongole e altri molluschi.

Kim, intossicata dal veleno, si è svegliata completamente paralizzata: una volta trasportata in ospedale, dopo 12 ore di agonia, i medici sono riusciti a salvarle la vita. La donna ha deciso di raccontare la sua esperienza attraverso i quotidiani locali, per mettere in guardia le persone dai rischi che esistono nel mangiare molluschi non controllati. L'incubo di Kim ha avuto inizio sulla spiaggia di Little Waihi Beach in Nuova Zelanda, dove ha raccolto le vongole per poi mangiarle. Il giorno seguente, la donna ha raccontato di essersi svegliata intorpidita: "Mi sentivo stordita, non riuscivo neanche a parlare. Mi chiedevo cosa c'era che non andava, avevo le vertigini, ma poi ho iniziato a perdere la sensibilità alle mani e alle braccia". 

Le sue condizioni peggioravano a vista d'occhio, con Kim che è riuscita a chiedere aiuto al figlio, che ha sua volta ha chiamato l'ambulanza: "In ospedale mi sentivo debole, come se fossi sotto anestesia. Il mio respiro stava rallentando e pensavo che sarei morta. Non riuscivo a respirare": Dopo 12 ore le condizioni della donna hanno iniziato a migliorare, segno che l'intossicazione era stata debellata. La tossina ingerita dalla donna, il cosiddetto veleno paralizzante dei bivalvi o saxitossina, viene prodotta da alcune alghe, di cui si cibano vongole e cozze. In questo modo è possibile che la biotossina venga trasmessa anche a chi poi se ne ciba. Gli effetti sono devastanti: la tossina colpisce il sistema nervoso e paralizza i muscoli, provocando un intenso formicolio a viso e bocca. In casi gravi e senza un intervento medico, l'intossicazione può essere anche letale. 

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