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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Svelato il mistero di Ata, il minuscolo scheletro 'alieno'

Una ricerca, pubblicata sulla rivista Genome Research, ha svelato le origini di questa creatura, trovata nel 2003 in una chiesa abbandonata nel deserto di Atacama, in Cile

Quando nel 2003 uno scheletro di sei pollici (circa 15 centimetri) venne scoperto in un sacchetto di pelle dentro una chiesa abbandonata nel deserto di Atacama, in Cile, tutto il mondo rimase a bocca aperta. Quella figura minuscola, con la testa a cono e 10 costole invece che 12, fece subito pensare ad una forma di vita extraterrestre. Adesso, a 15 anni dal ritrovamento, una dettagliata analisi della piccola creatura, soprannominata 'Ata', ha dato una risposta sul suo pianeta natale: la Terra.

Non si tratta di un alieno quindi, ma di un essere umano. Secondo gli studi condotti dall'Università di Surryford e dalla California University, lo scheletro appartiene ad un feto, che ha sofferto alcune mutazioni genetiche e non è sopravvissuto molte ore dopo la nascita.

Per capire le origini di Ata, gli scienziati hanno prelevato il Dna dal midollo osseo delle costole e lo hanno confrontato con il genoma dei primati e degli umani. L'analisi ha restituito un profilo genetico di una femmina, di origini native americane con qualche tratto europeo, tipiche caratteristiche degli abitanti del Cile.

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Ma quello che i ricercatori volevano spiegare era la bassa statura della creatura, oltre alle anomalie riscontrate nelle ossa della testa e nel numero delle costole. I risultati hanno rivelato ben sette mutazioni genetiche che hanno contribuito a varie deformità delle ossa e al nanismo. La ricerca completa è stata pubblicata sulla rivista Genome Research.

A 15 anni dal ritrovamento il mistero è stato risolto. Adesso Ata merita soltanto una degna sepoltura.

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