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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il caso / Stati Uniti d'America

Morso da un parente, rischia di perdere la gamba per un'infezione da batteri carnivori

Dopo una zuffa durante una riunione di famiglia aveva notato una piccola protuberanza in rilievo sulla coscia: poi la scoperta terrificante

La sua gamba ora mostra una rete di cicatrici ma solo grazie l'intervento dei medici che hanno rapidamente capito il problema non è stato necessario ricorrere all'amputazione. Per Donnie Adams è stato un vero shock scoprire che avrebbe potuto perdere la gamba anche perché tutto è iniziato quasi per caso.

Il dolore alla coscia e la scoperta di una piccola protuberanza in rilievo: l'unica spiegazione che l'uomo - un 52enne della Florida - è riuscito a trovare è che sia successo qualcosa quando è intervenuto per fermare una rissa a una riunione di famiglia. Forse un morso da parte di un parente. Ma quello strano dolore non passava tanto da ricorrere alle cure del pronto soccorso. Era il 14 febbraio e nonostante antitettanica e antibiotici tre giorni dopo non era più in grado di camminare. Così il chirurgo Fritz Brink capisce che l'uomo sta rischiano la vita.

L'intera coscia - dal ginocchio all'inguine - era in putrefazione: circa il 70% del tessuto nella parte anteriore della coscia di Adams doveva essere rimossa.

Ma come è stato possibile? I batteri carnivori rappresentano un noto pericolo per chi vive nel Golfo del Messico: ferite aperte o tagli possono aprire loro la strada. Conosciuta come fascite necrotizzante , i batteri che si diffondono rapidamente uccidono il tessuto che circonda muscoli e nervi. Tuttavia mai prima di ora era stata diagnosticata dopo un morso di un essere umano. Ma le bocche umane sono un terreno fertile perfetto per una vasta gamma di batteri che normalmente vengono distrutti dall'acido dello stomaco. Il morso avrebbe permesso ai batteri di penetrare nello strato di tessuto sottostante.

batteri carnivori

Non si saprà mai se siano stati i germi dalla bocca del suo parente o i microbi presenti nell'aria a penetrare nella ferita. Se Adams avesse aspettato un altro giorno per tornare in ospedale l'infezione si sarebbe probabilmente già diffusa all'addome con un alto rischio di shock da sepsi.

Per fortuna l'uomo non solo è sopravvissuto ma dopo sei mesi di cure è tornato a camminare. Per rigenerare il tessuto ha dovuto portare una spugna nella coscia per stimolare la creazione di nuovi vasi sanguigni e accelerare il processo di guarigione.

Adams ha detto che spera che la sua storia incoraggi gli altri a essere cauti e a far controllare le ferite da professionisti medici.

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