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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il caso / Bologna

Liceo nega l'esame di Maturità a una ragazza down: "È un'ingiustizia"

La denuncia dei genitori di Nina Rosa Sorrentino, una 19enne a cui il liceo Sabin di Bologna ha negato la possibilità di svolgere l'esame previsto per il prossimo 21 luglio, perché considerato troppo stressante: "Il futuro di nostra figlia ora è in sospeso, è un suo diritto"

Come tutti i suoi coetanei, Nina Rosa Sorrentino, una ragazza down di 19 anni, era pronta a sostenere l'esame di Maturità. Un passo importante per la studentessa di Bologna era desiderosa di affrontare, prima della decisione della sua scuola, il Liceo Sabin: "L'esame per lei sarebbe troppo stressante". Una decisione che ha portato la 19enne, appassionata di musica e danza, ad abbandonare la scuola con tre mesi d'anticipo rispetto alla fine dell'anno scolastico. Un caso denunciato sulle pagine del Corriere della Sera dai genitori di Nina: "Il futuro di nostra figlia ora è in sospeso, ma per lei vogliamo puntare al massimo delle sue possibilità. È un suo diritto".

Alessandro e Francesca, papà e mamma della 19enne, hanno chiesto più volte agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati (che alla fine del quinquennio fa ottenere solo un attestato di competenze) a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l'ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Nonostante le richieste fossero partite già all'inizio del triennio, la scuola non ha mai voluto assecondare la famiglia. Così la famiglia si è trovata costretta a ritirarla da scuola, così da darle la possibilità di riprovarci il prossimo anno.

"È un'ingiustizia - hanno commentato i genitori al Corriere - ne siamo convinti. Non volevamo metterci in contrasto con la scuola appena arrivati, anche perché ci dissero che il percorso si poteva modificare in qualsiasi momento, ma le cose sono andate diversamente". Negli ultimi mesi, con l'aiuto del Ceps di Bologna (Centro Emiliano Problemi Sociali per la Trisomia 21), dell'associazione nazionale CoorDown e dei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, Nina aveva intrapreso un progetto pilota insieme alla sua classe, ma nel mese di marzo è arrivato il "no" definitivo dell'istituto,  del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante.

"Il perché è quello che ci tormenta - hanno sottolineato i genitori di Nina - Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci. Cercheremo un’altra scuola da settembre disposta a sostenere nostra figlia in una programmazione personalizzata verso l’esame di Maturità. Per noi è importante che su queste tematiche si faccia un passo avanti, non solo per Nina, ma per tutta la società".

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