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Sabato, 20 Aprile 2024
Catena di solidarietà / Novara

Nonna dona il rene al nipote, ma è incompatibile e salva un'altra persona

Analisi accurate hanno escluso che la donna potesse fare da donatrice per il proprio parente, ma l'incrocio dei dati ha permesso di individuare un altro paziente

Voleva donare un rene al proprio nipote, ma non è risultata compatibile e così l'organo ha salvato un'altra vita. La storia arriva da Novara.

Come si legge su NovaraToday, la scorsa settimana al centro trapianto renale dell'ospedale Maggiore, è stata eseguita la prima donazione di rene da donatore vivente nel contesto del programma "Kidney Paired Donation" (KPD), gestito sotto il coordinamento del Centro nazionale trapianti (CNT). Questo programma è basato su un "sistema domino" che è riservato a coppie (donatore e ricevente) che per motivi immunologici risultino non compatibili tra di loro e che, quindi, non possono procedere direttamente alla donazione e al successivo trapianto per l’elevato rischio di sviluppare una reazione di rigetto. Il programma consente di "incrociare" donatori e riceventi e permettere con la formazione di una vera e propria "catena" il maggior numero possibile di trapianti.

La donatrice, proprio a causa dell'incompatibilità immunologica, non ha potuto donare il proprio rene al nipote che era in rientrato in dialisi dopo l’esaurimento funzionale di un precedente trapianto. Grazie proprio al programma Kpd, il nipote aveva già ricevuto qualche settimana prima un nuovo trapianto renale sempre al Maggiore: l’organo della nonna è andato invece a un altro paziente compatibile. Il paziente si trovava però a Roma e il trasporto verso la Capitale è avvenuto con la Lamborghini della polizia attrezzata ad hoc. 

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