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Sabato, 20 Aprile 2024
Avventura rocambolesca / Rimini

Da Tel Aviv all'Italia per sposarsi, ma i testimoni danno forfait: "Abbiamo cercato dei volontari"

L'unione civile tra Yaniv e Cezar si trasforma in un'avventura: alla fine a salvare le nozze ci pensa l'Arcigay di Rimini che fornisce il suo supporto. "Si stavano rassegnando all'idea di aver fatto un viaggio a vuoto"

Da Tel Aviv a Rimini per sposarsi in unione civile, ma quando si ritrovano in riva all’Adriatico scoprono che i testimoni di nozze non potranno arrivare da Roma. Così il loro matrimonio si trasforma in un’avventura. E’ la rocambolesca storia di Yaniv e Cezar, una coppia arrivata dall’Israele per coronare il giorno più importante della loro vita nella città di Federico Fellini, raccontata da Marco Tonti, presidente di Arcigay Rimini. “Ad un certo punto - racconta Marco -, i due ragazzi si sono trovati da soli a Rimini e hanno pensato di andare per strada a chiedere se c’era qualche volontario disponibile a fare da testimone”. Ma l’avventura aveva già avuto dei precedenti risvolti, dato che uno degli sposi, cittadino italiano, aveva avuto un imprevisto anche con l’atto di nascita ritirato in un Comune della Toscana.

Alla fine tutto è bene quel che finisce bene, nonostante le mille peripezie. Yaniv e Cezar si sono trovati sabato sera a Rimini, con la cerimonia programmata per lunedì alle 10,30, senza testimoni e senza interpreti con il serio rischio di non potersi unire. “Hanno cercato sostegno nella comunità Lgbtqi di Rimini – racconta Marco Tonti -. All'inizio Cezar mi ha parlato nel suo italiano un po' stentato, poi abbiamo continuato la conversazione in inglese e mi ha spiegato la difficoltà in cui si trovavano, di rischiare di fare un viaggio a vuoto”.

Dopo alcune ore di ricerca, perché il lunedì mattina è un giorno di lavoro per molte persone, si è trovata la disponibilità di due testimoni: Stefano Mazzotti e Oberdan Pagan che hanno fatto anche delle bellissime foto per immortalare il momento. "Sono estremamente orgoglioso di essere stato presente in un momento così importante della loro vita, e credo che sia un momento importante anche per la nostra comunità, che accoglie e unisce persone che vengono qui da ogni parte del mondo", racconta Stefano Mazzotti in un post di ringraziamento su Facebook, con le foto fatte davanti a “La community 27”, il suo stabilimento "rainbow".

Tutto ciò è stato possibile grazie a una comunità che si attiva, e anche grazie alla disponibilità in particolare di Sabrina Fantini, ufficiale d'anagrafe che ha celebrato l'unione, nella soluzione di un problema burocratico che rischiava di far saltare tutto. Un vero percorso a ostacoli, un'avventura a lieto fine per Cezar e Yaniv che sono già in viaggio di ritorno verso Tel Aviv stringendosi le mani con due nuovi anelli al dito.

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