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Giovedì, 25 Aprile 2024
La polemica

Prete celebra la messa con tuta da ciclista e sciarpa arcobaleno. Il vescovo: "Sconcertato"

Infuria la polemica dopo la funzione religiosa celebrata da don Fabio Corazzina in abiti certamente sui generis. La lettera del vescovo: "Occorre fare ammenda e chiedere scusa". Ma sui social in tanti difendono il parroco

Era domenica 11 settembre quando don Fabio Corazzina, parroco bresciano in servizio per la parrocchia di Fiumicello, ha celebrato a Mazara del Vallo, in Sicilia, una funzione religiosa in tuta da ciclista e indossando anche una vistosa stola arcobaleno. Il parroco si trovava sull'isola corso dell'iniziativa "Percorri la Pace", organizzata dalle Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani) "per trasmettere un messaggio nel ricordo di chi si è sacrificato per la legalità, la lotta alle mafie, alla corruzione, ai fenomeni di criminalità e a chi li fomenta". La manifestazione si è svolta dall'8 al 12 settembre e ha coinvolto 88 partecipanti che hanno percorso 595 chilometri attraverso 47 Comuni. L'11 settembre Corazzina si trovava proprio a  Mazara del Vallo dove ha celebrato la messa domenicale in abiti certamente poco comuni per una funzione religiosa. Per la cronaca, la messa è stata trasmessa anche in diretta Facebook.

La lettera del vescovo

La polemica, proseguita per giorni, è stata rintuzzata l'altro ieri dalla lettera firmata dal vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada che, senza girarci troppo intorno, ha di fatto redarguito don Fabio Corazzina.

"Ti scrivo con sentimento di profonda amarezza - si legge nel testo - Sono rimasto sconcertato ed estremamente rattristato. Tu sai quanto io apprezzi la tua sensibilità per i temi sociali e la tua attenzione per i più poveri ed emarginati. Ma in questo caso ti devo invece dire che non condivido quanto hai fatto e che considero molto grave quanto avvenuto". 

"Mi stupisce - continua il vescovo - che tu non abbia pensato alle conseguenze di un simile atto, per altro intenzionalmente portato all'attenzione pubblica attraverso i social. Come non rendersi conto dello sconcerto che avrebbe provocato? Qui occorre fare ammenda e chiedere scusa. Lo faccio io a nome tuo nei confronti di tanti che si sono scandalizzati, e mi aspetto che tu condivida con me questo bisogno. Ti chiedo poi un gesto penitenziale, che esprima la consapevolezza della tua responsabilità e in qualche modo intervenga a riparare quanto accaduto".

I messaggi di solidarietà al parroco

Sui social però in tanti si sono schierati con il parroco. Molti dei commenti che compaiono in calce ai post sull'argomento sono proprio in soldarietà a Corazzina. "Grande don, si parla con Dio in qualsiasi momento e con qualsiasi abbigliamento. Mi stupisco che il nostro vescovo non ti abbia difeso dagli attacchi dei bigotti", scrive una donna. E ancora, è il commento di un altro utente: "Grande don Fabio, è arrivato a Sant'Eufemia e ha riempito chiese ed oratori". 

Sostegno al parroco anche dai partecipanti di "Percorri la Pace". "Siamo stupiti e addolorati per quanto ha scritto nei confronti di un suo sacerdote - si legge in una nota rivolta al vescovo Tremolada - Se ha ritenuto richiamarlo per alcune trascuratezze, imprudenze o superficialità, come pastore è tra i suoi compiti, ma il tono e la decisione di rendere pubblica la lettera ci lascia sconcertati. La messa celebrata a Mazara del Vallio, in una cattedrale a cielo aperto sotto piante secolari e di fronte a un mare per secoli ponte tra cultura e, in tempi recenti, cimitero senza lapidi, è stata vissuta con intensità e partecipazione. Per qualcuno è stata l'occasione di riprendere contatto con la preghiera. Certo non c'erano tutti i riferimenti del rito, ma il contesto e l'opportunità hanno fatto la differenza".

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