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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Una nuova vita / Torino

La storia di Anna: la guerra in Ucraina, l'incidente, il coma e la rinascita in Italia con la neurotuta

La ragazza è curata a Torino dal mese di marzo. Si era risvegliata dal coma sentendo i Maneskin e adesso un particolare dispositivo consente di potenziare la riabilitazione

Anna è una ragazza di 17 anni, ma la sua adolescenza è ben diversa da quelle delle coetanee. È nata in Ucraina e quando a febbraio è scoppiata la guerra lei e il padre sono saliti in auto per andare via, lontano dalle bombe, e hanno avuto un incidente. Il papà è morto e lei ha riportato un trauma cranico e vertebrale. Grazie a una rete di associazioni di solidarietà è stata trasferita dall’ospedale di Leopoli al Cto di Torino. Dopo settimane in coma, si è risvegliata e adesso è iniziata la sua "terza vita" grazie a una neurotuta per la riabilitazione.

Anna è arrivata a Torino il giorno di Pasqua. Aveva - spiegano i medici dell'Unità Spinale Unipolare della Città della Salute di Torino - una cerebrolesione post-traumatica a causa di un incidente stradale durante la fuga da Kiev. Presentava gravi condizioni cliniche, nutrizionali e cognitivo-motorie legate al politrauma. 

Anna è uscita dal coma a maggio, proprio mentre i medici le stavano facendo ascoltare un brano della sua band preferita, i Måneskin. Così è iniziato un lungo e intenso percorso di riabilitazione fisica e psicologica. Una risposta alle sue esigenze è arrivata dalla neurotuta di ultima generazione "Mollii".

"Anna - dicono i medici - aveva un disturbo percettivo che porta a vedere e percepire il proprio corpo in modo alterato rispetto alla realtà, il che ha impedito a medici e terapisti di lavorare sulla paziente e di toccarla. Per facilitare il lavoro di riabilitazione con la giovane, l'équipe medica si è avvalsa della neurotuta Mollii, consegnata dall'Officina Ortopedica Maria Adelaide". Si tratta di una tuta di ultima generazione "dotata di una serie di elettrodi polidistrettuali che emettono elettrostimolazioni sottosoglia di contrazione muscolare, grazie ai quali è possibile ottenere un maggior controllo del tono dei vari muscoli. Attraverso una programmazione personalizzata e l'utilizzo della neurotuta per 1 ora ogni 48 ore, il quadro muscolare della ragazza è notevolmente migliorato".

"Al posizionamento della neurotuta Mollii, e con un lavoro farmacologico e di tipo rieducativo costante ed intensivo - dice Maurizio Beatrici, direttore della Neuroriabilitazione del Cto - i sintomi di grave dispercezione corporea, si sono gradualmente attenuati e siamo riusciti ad intraprendere un programma di mobilizzazione".

L'importanza di Mollii per la ragazza e i grandi risultati ottenuti hanno spinto la Città della Salute di Torino, l'organizzazione no-profit Sermig – Arsenale della Pace e la Onlus #tuttegiuperterra a fornire la Neurotuta ad Anna, grazie a una donazione complessiva di circa 5.600 euro.

Di "una sanità all'avanguardia. La sanità del futuro, frutto della fattiva collaborazione tra i nostri specialisti e gli esperti dell'Officina Ortopedica Maria Adelaide" parla Giovanni La Valle, direttore generale Città della Salute di Torino.

La tuta apre nuove speranze anche per altri malati con problemi motori neurologici dovuti per esempio a trauma cranico, sclerosi multipla, ictus e paralisi cerebrale infantile. 

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