rotate-mobile
Martedì, 16 Aprile 2024
Un sogno che continua / Roma

Il sarto non riesce a pagare l'affitto e rischia di chiudere: i residenti lo "salvano"

La storia di Sahiful Islam, un 35enne originario del Bangladesh, messo in ginocchio dalla richiesta di tre mensilità in anticipo. Ormai rassegnato a chiudere, è stato soccorso dalla solidarietà degli abitanti del quartiere

Arriva dal quartiere Testaccio di Roma una storia a lieto fine "ricca" di solidarietà. Protagonista della vicenda il Sahiful Islam, 35enne originario del Bangladesh che dal 2019 si è stabilito nella Capitale per svolgere la sua professione di sarto dopo anni di gavetta in un atelier di Terni. Ma dal sogno realizzato Sahiful si è ritrovato nell'incubo, messo in ginocchio dalla pandemia e con la richiesta di pagare in anticipo diverse mensilità per l'affitto del locale, il rischio di chiudere era dietro l'angolo. Ma in aiuto del 35enne sono arrivati gli abitanti della zona, che, grazie a un semplice passaparola, hanno permesso al sarto di saldare il suo debito e continuare a lavorare.

Il 35enne, che dal 2019 ha aperto la sua attività a nei pressi di piazza Santa Maria Liberatrice, a Roma, ha raccontato la sua storia al Messaggero: "È un lavoro ma soprattutto un sogno. Non ho avuto nessun problema economico fino allo scorso mese, come tutti i commercianti e gli imprenditori, la piccola attività ha sofferto durante i mesi del Covid ma poi mi sono ripreso. Superati i momenti difficili della pandemia, ho ripreso con un ritmo regolare. A febbraio poi mi è caduto il mondo addosso. I nuovi proprietari si sono presentati chiedendo tre mensilità e una scadenza ravvicinata. In pochi istanti sono passato da avere una discreta attività a un debito di oltre 2mila euro. Mi sono rivolto subito all’avvocato e al commercialista ma l’emergenza era comunque trovare i soldi nel più breve tempo possibile". Non avendo la possibilità di pagare quella somma, l'uomo ha pensato seriamente di dover chiudere. Ma per fortuna, in suo soccorso sono arrivati i residenti del quartiere che, un ordine dietro l'altro, tra pantaloni e camicie da riparare, hanno fornito a Sahiful una quantità di lavoro tale da permettergli di incassare il denaro necessario a pagare le mensilità richieste dal proprietario del locale.

"In pochi giorni – ha raccontato commosso Shaiful – ho incassato mille euro che ho potuto dare come saldo iniziale. Poi ho raggiunto la quota che mi era stata richiesta. Tutto questo grazie non solo ai clienti più affezionati che mi hanno dato tanto, tantissimo lavoro, ma anche ai nuovi che si sono rivolti a me per delle riparazioni. Alcuni residenti hanno portato qui anche gli abiti degli amici e dei parenti. Un’attenzione che davvero mai avrei potuto immaginare e di cui sono davvero grato e riconoscente". Il sogno di Sahiful ha rischiato di concludersi troppo presto, invece continuerà a esistere, grazie soprattutto all'amore delle persone che lo hanno accolto nella loro città e nella loro vita.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il sarto non riesce a pagare l'affitto e rischia di chiudere: i residenti lo "salvano"

Today è in caricamento