Una grafica semplice, prezzi convenienti, un marchio non particolarmente seducente ma riconoscibile, la capillarità, l’apertura in orari in cui le altre attività stanno chiuse, la presenza di cose curiose – da mangiare soprattutto – e insolite: sono queste alcune delle carte che ha potuto giocarsi il mega marchio 7 Eleven per diventare la catena di minimarket, e “convenience store” più diffusa al mondo, ma non in Italia.
Aperti 7 su 7, con cibo conveniente e beni di prima necessità
I nostri conterranei cominciano a conoscerne l’esistenza quando, bagaglio alla mano, visitano alcuni dei paesi del mondo con la più alta concentrazione di 7 Eleven. Per esempio l’Asia e gli Stati Uniti. Presenti con un’offerta che varia di paese in paese, con le tipicità del luogo e servizi di prima necessità, come gli accessori per l’igiene, il cibo sfuso o confezionato, le carte telefoniche e gli accessi ai bancomat, sono diventati la tappa fissa di lavoratori, studenti, turisti in visita, che abbiano bisogno di qualcosa di molto pratico e a buon prezzo anche in orari notturni, vista l’apertura h24. In questo senso sembrano assimilabili ai negozi “tutto a 1 euro” (un tempo “tutto a 1000 lire”) che hanno spopolato per anni anche in Italia, così come in altri paesi.
La storia di 7-Eleven, in breve
E anche la storia parte proprio dal cibo, poiché la catena nasce nel 1927 a Dallas da John Jefferson Green che inizialmente vendeva ghiaccio e poi si è messo a proporre anche uova, pane, latte e altri beni di prima necessità per le famiglie. L’uomo che ne decretò la svolta nel business fu però Joe Thompson, che cominciò a strutturare la compagnia come i moderni supermercati: con le divise ai dipendenti, tecniche di vendita uguali in tutti i negozi e campagne pubblicitarie. In ogni caso negli anni l’azienda ha subito molti periodi bui, rischiando anche di chiudere i battenti. La storia sarebbe troppo lunga da raccontare: ci limitiamo a sottolineare che ci sono più di 70.000 negozi a marchio nel mondo, in circa 18 paesi nei vari continenti (magari con un nome diverso) e anche in Europa, tra Danimarca, Svezia, Norvegia. Proprio quest’anno si è vociferato che la compagnia potrebbe espandersi nell’Europa occidentale, così anche in Italia, ma non ci sono informazioni certe.
Cibo e bevande giganti da 7-Eleven
Rispetto ai piccoli minimarket, da 7-Eleven l’offerta sul cibo e sul bere è sempre andata oltre i semplici dolciumi incartati. In alcuni 7 Eleven si trovano le macchine del caffè automatiche, dei piccoli tostatori o microonde per riscaldare i pasti, cose semplici da mangiare sul momento o cibi surgelati da portare a casa e preparare velocemente. Uno dei punti di forza negli Stati Uniti sono sempre state le bevande giganti, soprattutto frizzanti e zuccherate, anche se dal 2012 l’azienda aveva annunciato di voler puntare di più su prodotti alimentari salutistici. Convenienza, praticità e comodità, senza troppe pretese di qualità: per molti è un sogno che si avvera, per altri la faccia peggiore del consumismo.