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Mercoledì, 6 Dicembre 2023
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Storia della catena di minimarket più diffusa al mondo che non è mai arrivata in Italia

Per chi ha viaggiato, il marchio 7-Eleven è molto noto: agli angoli di qualsiasi strada o autostrada nutre le persone a prezzi popolari da quasi 100 anni

Una grafica semplice, prezzi convenienti, un marchio non particolarmente seducente ma riconoscibile, la capillarità, l’apertura in orari in cui le altre attività stanno chiuse, la presenza di cose curiose – da mangiare soprattutto – e insolite: sono queste alcune delle carte che ha potuto giocarsi il mega marchio 7 Eleven per diventare la catena di minimarket, e “convenience store” più diffusa al mondo, ma non in Italia.

Aperti 7 su 7, con cibo conveniente e beni di prima necessità

I nostri conterranei cominciano a conoscerne l’esistenza quando, bagaglio alla mano, visitano alcuni dei paesi del mondo con la più alta concentrazione di 7 Eleven. Per esempio l’Asia e gli Stati Uniti. Presenti con un’offerta che varia di paese in paese, con le tipicità del luogo e servizi di prima necessità, come gli accessori per l’igiene, il cibo sfuso o confezionato, le carte telefoniche e gli accessi ai bancomat, sono diventati la tappa fissa di lavoratori, studenti, turisti in visita, che abbiano bisogno di qualcosa di molto pratico e a buon prezzo anche in orari notturni, vista l’apertura h24. In questo senso sembrano assimilabili ai negozi “tutto a 1 euro” (un tempo “tutto a 1000 lire”) che hanno spopolato per anni anche in Italia, così come in altri paesi.

La storia di 7-Eleven, in breve

E anche la storia parte proprio dal cibo, poiché la catena nasce nel 1927 a Dallas da John Jefferson Green che inizialmente vendeva ghiaccio e poi si è messo a proporre anche uova, pane, latte e altri beni di prima necessità per le famiglie. L’uomo che ne decretò la svolta nel business fu però Joe Thompson, che cominciò a strutturare la compagnia come i moderni supermercati: con le divise ai dipendenti, tecniche di vendita uguali in tutti i negozi e campagne pubblicitarie. In ogni caso negli anni l’azienda ha subito molti periodi bui, rischiando anche di chiudere i battenti. La storia sarebbe troppo lunga da raccontare: ci limitiamo a sottolineare che ci sono più di 70.000 negozi a marchio nel mondo, in circa 18 paesi nei vari continenti (magari con un nome diverso) e anche in Europa, tra Danimarca, Svezia, Norvegia. Proprio quest’anno si è vociferato che la compagnia potrebbe espandersi nell’Europa occidentale, così anche in Italia, ma non ci sono informazioni certe.

Le bevande self-service da 7-Eleven

Cibo e bevande giganti da 7-Eleven

Rispetto ai piccoli minimarket, da 7-Eleven l’offerta sul cibo e sul bere è sempre andata oltre i semplici dolciumi incartati. In alcuni 7 Eleven si trovano le macchine del caffè automatiche, dei piccoli tostatori o microonde per riscaldare i pasti, cose semplici da mangiare sul momento o cibi surgelati da portare a casa e preparare velocemente. Uno dei punti di forza negli Stati Uniti sono sempre state le bevande giganti, soprattutto frizzanti e zuccherate, anche se dal 2012 l’azienda aveva annunciato di voler puntare di più su prodotti alimentari salutistici. Convenienza, praticità e comodità, senza troppe pretese di qualità: per molti è un sogno che si avvera, per altri la faccia peggiore del consumismo.

Leggi il contenuto integrale su CiboToday

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