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Mercoledì, 24 Aprile 2024
La buona sanità / Torino

Rischia di morire soffocato per un tumore, 18enne salvato con la broncoscopia

La massa impediva la ventilazione dei polmoni e avrebbe portato al decesso del giovane, che è stato anche sottoposto alla circolazione extracorporea (Ecmo)

Rischiava di morire soffocato per un tumore di due centimetri, quanto basta per ostruire del tutto la trachea. Un 18enne torinese è stato salvato alle Molinette di Torino con un intervento minivasivo in broncoscopia. 

Il giovane paziente era stato ricoverato a fine marzo per una grave insufficienza respiratoria acuta. Le terapie per asma bronchiale, malattia di cui era affetto, non avevano avuto successo. La grave insufficienza d'organo, che non era gestibile anche dopo l'intubazione del paziente, era in realtà dovuta a una massa tumorale che ostruiva completamente la trachea, e aveva comportato la necessità di dover ricorrere alla circolazione extracorporea (Ecmo). Il ragazzo è stato sottoposto a broncoscopia che ha consentito l'asportazione completa del tumore tracheale.

trachea ostruita da un tumore Molinette

Dopo un paio di giorni, necessari per l’ottimizzazione dell’ossigenazione e delle condizioni generali, grazie ai medici di cardiochirurgia (diretta dal professor Mauro Rinaldi) e rianimazione (dirette dai professori Luca Brazzi, Vito Fanelli e Chiara Bonetto) dell'ospedale Molinette, il 18enne è stato sottoposto a broncoscopia con strumento rigido da parte del professor Paolo Solidoro e del dottor Giuseppe Tabbia della Pneumologia universitaria (diretta dal professor Carlo Albera), che ha consentito l’asportazione completa del tumore tracheale del diametro di circa 2 centimetri, che ostruiva completamente la trachea e impediva la ventilazione dei due polmoni. 

"La procedura si è svolta senza complicazioni, con l’assistenza del dottor Massimo Consoli, presso la sala della Rianimazione del Pronto soccorso, coordinata dalla dottoressa Marinella Zanierato. La rimozione della massa è stata eseguita con un intervento ad alto rischio di sanguinamento e di mortalità intraoperatoria, su un paziente in gravissime condizioni cliniche. In prima giornata postoperatoria è stata rimossa la circolazione extracorporea e in seconda giornata il paziente era già tornato in respiro spontaneo, per essere quindi trasferito in ottime condizioni respiratorie e generali presso il reparto di Pneumologia universitaria", spiegano dall'ospedale. "La massa, per il peculiare e raro posizionamento nell’albero tracheobronchiale, avrebbe determinato la morte del paziente per asfissia se non si fosse proceduto al più presto all’ossigenazione extracorporea e quindi al trasferimento presso un centro esperto in broncoscopia in questa tipologia di assistenza rianimatoria, quale l'ospedale Molinette di Torino", concludono.

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