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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il sindaco che abolisce i gruppi WhatsApp delle mamme

L'ordinanza goliardica di Gigi Littarru, primo cittadino di Desulo in Sardegna, fa il pieno di like e risate. E qualcuno alza il tiro: "Santo subito"

A pochi giorni dall'attesissima riapertura delle scuole, milioni di smartphone iniziano a scottare. Sì, perché insieme alla campanella c'è un altro suono che ormai, da qualche anno, cammina di pari passo agli istituti: il trillo di WhatsApp. Orde di notifiche in quelli che sono i salotti più frequentati per pettegolezzi, frustrazioni e domande di ogni tipo. I gruppi Whatsapp delle mamme.

Se fino a poco tempo fa le mamme dovevano farsi bastare i colloqui con i professori e i capannelli fuori al cortile cinque minuti prima dell'uscita, adesso possono confrontarsi costantemente su tutto quello che accade a scuola, trasformando a volte (secondo i papà spesso) l'attenzione in morbosità. Ah, i danni della tecnologia! A correre ai ripari, prima che sia troppo tardi, ci pensa il sindaco di Desulo, un piccolo comune in provincia di Nuoro. Gigi Littarru - questo il nome del primo cittadino sardo - ha emanato un'ordinanza che mette un freno a tutto questo. Oggetto? "Abolizione dei gruppi WhatsApp delle mamme". 

Le premesse traducono il pensiero condiviso da papà e insegnanti italiani ma taciuto ogni giorno, fin dalla prima ora, per evitare il linciaggio, casalingo o scolastico:

"Considerato che la piattaforma Whatsapp può essere usata come uno strumento valido di comunicazione e scambio di messaggi e/o documenti soprattutto mediante lo strumento dei gruppi. 

Constatato altresì che la gran parte dei genitori soprattutto di sesso femminile (ai quali spesso si aggiungono nonne e zie e maestre) ne fa un uso massiccio e talvolta sconsiderato soprattutto per comunicazioni riguardanti la scuola.

Preso atto purtroppo che la gran parte dei messaggi scambiati in questi cosiddetti 'gruppi mamme' consiste di pettegolezzi, fake news, allarmismi, preoccupazioni eccessive (dall'unghia incarnita al graffio sottocutaneo, dalla tinta della copertina del quaderno alla pasta stracotta della Mensa, fino ad arrivare al terra piattismo, no VAX, no TAC, no FAX noSTICAZ etc. etc.).

Tenuto conto che l'attuale incertezza in materia di riapertura delle scuole causata dalla situazione sanitaria in atto potrebbe causare una esplosione di messaggi ed esternazioni in grado di confondere ancora di più la cittadinanza lasciando i genitori padri in balia delle schizofrenie delle mamme nonché di riflettersi negativamente sia sul personale docente che quello non docente. Constatato purtroppo che, immancabilmente, immutatamene, la responsabilità viene imputata al sottoscritto ('La colpa è sempre del Sindaco').

Al fine di preservare la salute mentale degli studenti, del personale docente, dei genitori di sesso maschile, costretti a sopportare le peggiori schizofrenie, e comunque della cittadinanza tutta, ordina"

E qui viene il bello:

1) Alle mamme, zie e nonne il divieto di utilizzo degli attuali gruppi medesimi nonché il divieto assoluto di creare nuovi cosiddetti 'gruppi mamme' o analoghi

2) La violazione della presente ordinanza sarà punita con il sequestro dello smartphone e con la sospensione dell'account Whatsapp fino al termine dell'anno scolastico

Uno scherzo goliardico, ovviamente, che però sulla pagina Facebook di Littaru riscuote un successo straordiario. Risate e consensi per l'ordinanza anti-chat, che non potrà essere votata ma già è stata condivisa da centinaia di persone. Non è ammesso il ricorso al Tar. 

Nell'approssimarsi della riapertura delle scuole credo che questa ordinanza possa servire. OGGETTO: ABOLIZIONE DEI...

Pubblicato da Gigi Littarru su Martedì 1 settembre 2020
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