Reflusso gastroesofageo, come riconoscerlo e curarlo: risponde il gastroenterologo
“La presenza costante e duratura dei sintomi 'tipici”' permette già una diagnosi. Nei casi dubbi, quando la terapia non è efficace o in presenza di sintomi "atipici", la ph-impedenzometria esofagea di 24 ore rappresenta l'esame di prima scelta”. L’intervista al dott. Paolo Usai Satta