Il premier intraprende la strada del cambiamento. Seconda parte della Costituzione, legge elettorale e finanziamento pubblico ai partiti: tutto da rifare. E sul governo: "Non vergognamoci delle larghe intese, ma non voglio essere premier perché non si può votare"
In un'intervista il costituzionalista spiega perchè non entrerebbe mai tra i 'saggi' che saranno chiamati a modificare la Carta: "Una commissione estrenea al Parlamento è anomala"