Cosa succede al nostro organismo se dormiamo meno di 5 ore a notte
Secondo una nuova ricerca, chi dorme poco ha il 40% in più di probabilità di sviluppare malattie croniche e il 25% in più di morire prima
Secondo una nuova ricerca, chi dorme poco ha il 40% in più di probabilità di sviluppare malattie croniche e il 25% in più di morire prima
Previene infarto e ictus utilizzando piccole molecole di Rna per impedire la sintesi di una proteina coinvolta nel metabolismo del colesterolo. È indicato contro l’ipercolesterolemia, e sembra in grado di dimezzare i livelli di colesterolo ldl presenti nel sangue dei pazienti
Un nuova ricerca ha scoperto che mangiare il tipo raffinato piuttosto che l'integrale rende più probabile l'insorgenza di malattie cardiache premature
Secondo un nuovo studio, il consumo abituale di alcuni tipi di caffè riduce il rischio cardiovascolare e di mortalità in generale. Ma qual è la dose giornaliera raccomandata?
Un ampio studio suggerisce che 10 mila passi al giorno riducono il rischio di mortalità per tutte le cause, cancro e malattie croniche, ma una maggiore intensità del passo può fornire ulteriori vantaggi
Uno studio ha scoperto che le sostanze chimiche prodotte nel tratto digestivo dai microbi intestinali dopo aver mangiato questo alimento spiegano in parte il rischio cardiovascolare associato al suo consumo
"E' un evento imprevedibile ma se interveniamo sui fattori di rischio, riduciamo al minimo la possibilità che si verifichi. Inoltre, specifici esami possono essere d'ausilio per determinare la presenza o meno di ischemia cardiaca, e quindi agire tempestivamente”. L'intervista al dott. Giovanni Ciccarelli, cardiologo interventista del Monaldi di Napoli
Uno studio internazionale ha dimostrato come assumere l’equivalente di 100 grammi di mirtilli rossi per due volte al giorno e per un mese, migliora la funzione vascolare
I ricercatori suggeriscono a tutti, ipertesi e non, di fare attenzione al contenuto di sodio di questi farmaci per non superare la dose giornaliera raccomandata
Secondo uno studio, mezzo cucchiaio di olio d’oliva al giorno può ridurre il rischio di mortalità legata a malattie cardiovascolari ma anche al cancro e alle malattie neurodegenerative e respiratorie
Secondo i ricercatori, correggere i livelli di questa vitamina nei soggetti carenti potrebbe ridurre la mortalità per infarti e ictus a livello globale
“Questi farmaci interferiscono con la produzione del colesterolo a livello del fegato e in questo modo abbassano i livelli di colesterolo circolante riducendo il rischio di infarto e ictus”. L’intervista alla Dott.ssa Stefania Di Fusco, Chairperson Area Giovani ANMCO
Secondo i ricercatori potrebbe essere una chiave per comprendere meglio alcuni difetti cardiaci congeniti e altre malattie che colpiscono il cuore
Dai risultati di una ricerca è emerso che chi fa un consumo moderato di alcol può avere un ridotto rischio di malattie cardiovascolari (e di mortalità) rispetto a chi non beve alcolici
Secondo i ricercatori alterare l’orologio biologico, andando a letto troppo tardi o troppo presto, può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari
Le Linee guida 2021 sono state redatte dai cardiologi dell’American Heart Association sulla base delle evidenze scientifiche più recenti sulle relazioni tra cibo e rischio cardiovascolare
Secondo la ricerca, un'assunzione moderata di questi macronutrienti nella dieta è correlata a un minor rischio di malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione e obesità
Secondo i ricercatori, evitare del tutto i latticini o assumerne in piccole quantità potrebbe non essere la scelta migliore per la salute del cuore
Secondo una nuova ricerca della Società Europea di Cardiologia, una dose quotidiana è associata a un minor rischio di malattie cardiache fatali
Assumerne una porzione quotidiana contrasta il colesterolo e abbassa il rischio di malattie cardiovascolari. L'ultimo studio dell’Hospital Clínic di Barcellona
Gli adulti under 60 che tracorrono otto o più ore al giorno in attività sedentarie, trascurando il movimento, corrono un rischio maggiore di ischemia cerebrale. L'ultimo studio