Il tribunale di Roma ha respinto la richiesta di archiviazione sul caso della morte del giovane cooperante italiano, trovato privo di vita in Colombia nel 2020 dove collaborava con le Nazioni Unite, disponendo nuove indagini. I genitori non hanno mai creduto al suicidio. Cos'è successo e perché la sua morte rimane ancora avvolta nel mistero?
La procura di Roma ha chiesto l'archiviazione del caso del giovane napoletano trovato morto nel luglio del 2020, mentre lavorava come cooperante per l'Onu in Colombia. I genitori e gli amici non credono al suicidio. Tutti i punti oscuri della vicenda, in attesa della decisione del gip. E un film e un evento per ricordarlo
Il 33enne napoletano trovato morto nel luglio del 2020 lavorava come cooperante per l'Onu in Colombia. La tesi del suicidio non ha mai convinto i familiari. La procura di Roma aveva aperto un'inchiesta per omicidio contro ignoti, ma le verifiche svolte non hanno portato ad elementi concreti: chiesta l'archiviazione
Il 33enne napoletano lavorava come cooperante per l'Onu in Colombia. La tesi del suicidio non ha mai convinto. L'appello della mamma: "Amici e colleghi, chi sa parli". Cos'è successo e perché la sua morte rimane ancora avvolta nel mistero?
La storia del cooperante italiano trovato morto in Colombia e l'appello dei genitori: "Ci rivolgiamo a chi sorrideva con lui nelle fotografie: parlate, non traditelo ancora". La tesi del suicidio non ha mai convinto
Il 33enne lavorava come cooperante per l'Onu in Colombia. Cos'è successo realmente e perché la sua morte rimane ancora avvolta nel mistero? La versione delle autorità locali viene messa in discussione da un'inchiesta giornalistica, mentre proseguono le indagini della procura di Roma. L'ipotesi dell'omicidio legata a un misterioso dossier
Per la polizia un possibile suicidio ma aveva un biglietto aereo per tornare a Napoli il 20 luglio. Ora i familiari vogliono la verità: negli ultimi giorni avrebbe telefonato a casa per esprimere la propria preoccupazione "per essersi messo in un pasticcio"