Il leader di Italia Viva aveva querelato il giornalista, ma il tribunale di Firenze ha stabilito che "un personaggio politico in uno Stato democratico deve tollerare immagini satiriche"
L'iscrizione dello scrittore campano nel registro degli indagati per il reato di diffamazione viene definita dalla procura di Roma come un "atto dovuto". Roberto Saviano aveva definito il vicepremier "ministro della malavita"