Il governo fa i conti con le casse svuotate dal superbonus. L'ipotesi di tagliare l'Irpef sopra i 50mila euro potrebbe essere accantonata, mentre la riforma delle pensioni slitterà quasi sicuramente a data da destinarsi. L'ipotesi più realistica è la proroga di Quota 103
C'è l'intenzione di varare una riforma previdenziale prima della fine della legislatura, per equiparare i vari sistemi di uscita anticipata e incentivare i giovani a scegliere sistemi pensionistici integrativi. Ma le risorse sono poche e la spesa è esorbitante. Si studia il passaggio al contributivo per tutti. Intanto, restano in vigore gli attuali strumenti di uscita dal lavoro che, a causa dei paletti imposti, riguarderanno una platea ristretta
Non è stata cancellata la legge Fornero né è stata introdotta una misura per l'abbassamento dell'età pensionabile, come invece veniva proposto in campagna elettorale
Dalla quota 103 "modificata fino a Opzione donna e Ape sociale: ecco quali saranno le nuove regole in vigore il prossimo anno per uscire dal lavoro in anticipo
Dalla nuova quota 103 "corretta" a Opzione donna e Ape sociale: ecco le novità in ambito previdenziale presenti nella manovra e i requisiti necessari per andare in pensione
Quota 103 "corretta" dal governo Meloni, ape sociale, opzione donna: quali sono le novità in ambito previdenziale presenti nell'ultima legge di bilancio e tutto quello che c'è da sapere sull'uscita dal lavoro nel prossimo anno
Alla fine è stata accantonata l'ipotesi di concedere un aumento più corposo agli assegni tra 4 e 5 volte il minimo. Rispetto alle percentuali oggi in vigore saranno penalizzate le pensioni con importi lordi superiori a 10 volte il minimo. Sul fronte dell'età di uscita viene prorogata Quota 103, ma con il ricalcolo contributivo dell'assegno. E arriva una stretta anche su Ape Sociale e Opzione donna
Secondo le anticipazioni l'importo dei trattamenti sarà calcolato con il sistema contributivo e non potrà essere superiore a 2.252 euro. Novità anche sulle finestre di uscita che saranno più lunghe
Da Opzione donna all'Ape sociale, passando per Quota 103 e gli assegni minimi da alzare. Tutte le ipotesi su chi potrà andare in pensione l'anno prossimo
Su quali ipotesi e soluzioni di compromesso il governo sta lavorando per il 2024, con la flessibilità in uscita dal lavoro che resta il nodo più complicato da sciogliere
Oggi il governo incontra i sindacati, che chiedono una riforma che superi il vecchio sistema e consenta una maggiore flessibilità in uscita. Ma tutto è in stallo: cosa c'è da aspettarsi
Al momento non ci sono le coperture per l'uscita anticipata dal lavoro con 41 anni di contributi, a prescindere dall'età anagrafica. Qual è ora la strategia del governo Meloni e quali sono le tre possibilità per chi matura i requisiti necessari per la pensione anticipata
Le strade per uscire dal lavoro in anticipo, senza aspettare di aver compiuto 67 anni per ottenere l'assegno mensile di vecchiaia, non sono sempre vantaggiose
Attraverso il sito dell'Inps è possibile presentare la domanda per l'uscita dal lavoro anticipata, che prevede almeno 62 anni di età e 41 di contributi
È disponibile sul sito www.inps.it la domanda per la pensione anticipata flessibile per i lavoratori che entro il 31 dicembre 2023 maturano un'età anagrafica di almeno 62 anni e un'anzianità contributiva minima di 41 anni
L'Inps ha fornito le istruzioni per la nuova uscita anticipata dal lavoro: la prima finestra utile per l'uscita è al 1 aprile 2023 per il settore privato in caso di requisiti ottenuti al 31 dicembre 2022 e il 1 agosto 2023 per i dipendenti pubblici
Le vie d'uscita dal 1° gennaio: si prevedono 64mila persone che lasceranno il mondo del lavoro anticipatamente tramite le misure "ponte" previste dalla manovra
Chi ha maturato i requisiti per la nuova quota 103, ma resta al lavoro, percepirà un salario comprensivo della quota di contributi che altrimenti sarebbe stata versata all'Inps, secondo quanto previsto nell'ultima legge di bilancio