Coronavirus, perché la seconda ondata è stata peggio della prima
Secondo il report settimanale Altems sull'epidemia di Covid 19 in Italia, la seconda ondata si è dimostrata più 'violenta', soprattutto per quanto riguarda i contagi
Secondo il report settimanale Altems sull'epidemia di Covid 19 in Italia, la seconda ondata si è dimostrata più 'violenta', soprattutto per quanto riguarda i contagi
Nuovo boom di casi nelle ultime 24 ore: sono stati registrati 33.777 contagi e 813 morti. Berlino punta a vaccinare circa il 60 per cento dei cittadini tedeschi entro la fine dell'estate. Le previsioni degli esperti sulla curva dei ricoveri in terapia intensiva nel caso non fosse stato imposto un duro lockdown hanno colpito profondamente i cittadini
I numeri elaborati dall'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane della Cattolica. Più vittime in Lombardia e Piemonte. La Valle d'Aosta ha il tasso di decessi per il virus più alto in assoluto. Calabria, Marche, Lazio e Umbria sono quelle che hanno il rapporto più basso tra decessi e contagi. Perché alcuni territori sono più martoriati?
Nelle feste di fine anno il contagio rischia di ripartire "e poi non resta che chiudere" dice Massimo Galli. Diventa questione di lana caprina il nome con cui la si definisce, "ripresa della seconda" o altro. E' importante evitare un’inversione di tendenza nelle festività
Il consigliere del ministro della Salute: "Problemi nell'accesso ai servizi e tante differenze a livello regionale". Richeldi: "Dobbiamo tenere duro per tutti i prossimi mesi invernali, c'è poco da dire". Zaia: "Il virus corre di più perché non abbiamo fatto il lockdown". Lopalco: "Siamo ancora in piena seconda ondata"
"Se continuiamo ad avere lo stesso comportamento avuto fino ad oggi, Rt a zero ai primi di gennaio" spiega il professor Battiston. Brusaferro avverte: "Il Covid ci accompagnerà per un anno e mezzo circa". Tempi lunghi, ma ci sono tanti piccoli segnali incoraggianti
Covid, che tempi ci aspettano? Parola a Franco Locatelli (presidente del Consiglio superiore di sanità, e una delle voci più ascoltate in questi mesi dagli italiani che hanno imparato a conoscere il suo realismo): "Voglio sperare fine estate-autunno 2021"
Senza un nuovo aumento di contagi intorno a quel giorno si potrebbe ragionare su aperture più estese, ad esempio anche per gli impianti sciistici. Anche il picco influenzale quest'anno è previsto per la metà del primo mese dell'anno nuovo
Sì, i numeri ora "scendono", siamo probabilmente al massimo per gli infetti e sarebbe stato ormai superato anche il massimo dei ricoveri in terapia intensiva. Ma sarà un dicembre durissimo, per gli esperti il miglioramento dei dati sarà netto soltanto più avanti
Ranieri Guerra: "Il coronavirus mutato si trasmette a una rapidità che ci lascia attoniti". Ci vorrà tempo prima che il numero dei decessi cali. Secondo Massimo Galli tra gli 800 morti di ieri anche "pazienti francamente meno anziani e senza particolari fattori di rischio"
Walter Ricciardi: "Dobbiamo aspettarci adesso un appiattimento. Quando ci sarà la diminuzione potremo parlare di riaperture o di ritorno a una situazione di maggiore normalità". Ma l'esperienza della prima ondata indica tempistiche chiare
Va peggio soltanto in Messico e Iran. Secondo un recente studio della Johns Hopkins University inciderebbe, e non poco, un’età media avanzata. Ma c'è anche dell'altro, evidentemente: è probabile che tra i nostri anziani siano più frequenti le malattie pregresse
"C’è un assestamento, ogni giorno ricoveriamo 20 pazienti e ne dimettiamo altrettanti," dice il professore Salvatore Badalamenti dell'Humanitas di Milano. Il numero di morti però è altissimo e Speranza avverte: "Non sarà un Natale come gli altri"
Il confronto tra gli ultimi lunedì è significativo: ieri 9.406 nuovi casi, il lunedì precedente 20.155, due settimane fa 52.518. Il contagio decelera nettamente. Speranza per Natale. Il ministro della Sanità Véran: "Però non si può prevedere quando finirà il lockdown"
Secondo Pregliasco "non ci sarà un picco in Italia: grazie alle misure adottate e al lockdown progressivo nelle regioni a oggi stiamo vedendo un incremento non più esponenziale ma lineare". Ma Crisanti avverte: "Se la curva non scende bisognerà fare qualcosa"
L'ultimo bollettino, ancora tragico sul fronte dei decessi, confermerebbe che qualcosa nella curva si muove nel verso "giusto". Ma Roberto Battiston, fisico e matematico, spiega che i modelli indicano a fine novembre il momento più difficile nel nostro Paese
"La mortalità non è il riflesso del numero dei contagiati di oggi ma di 10- 15 giorni fa" spiega Francesco Forastiere, medico ed epidemiologo. Gli ultimi 20 giorni di novembre sul fronte Covid saranno complicati, ma ci sono i primi segnali incoraggianti
Per Cesare Cislaghi, epidemiologo economista, "c’è un timido segnale di non peggioramento, l’incidenza dei nuovi casi di positività sembra si stia stabilizzando". Il merito? "È delle mascherine"
Dagli ospedali raccontano di una situazione al limite. Voza (Humanitas): "Così non reggiamo neanche una settimana". Anelli (Omceo) chiede un lockdown della durata di un mese e avverte: "Il peggio arriverà tra Natale e inizio 2021"
Il fisico Amici spiega che fino a inizio novembre "i decessi sono stati sempre l’1,3% dei nuovi casi di sette giorni prima. Per rimanere la stessa relazione ora l’aumento del numero dei morti dovrebbe rallentare, più o meno improvvisamente"
In che fase dell'epidemia siamo? Il picco potrebbe essere vicino, ma le oscillazioni quotidiane non sono indicative al momento. Conte spera di arrivare a fine anno "con un certo margine di serenità". Ma è impossibile sapere quando ci libereremo dal Sars-CoV-2
Il fisico Amici: "Potrebbe essere indice di qualche cambiamento nelle procedure di tracciamento o di raccolta dati”. Oppure è davvero un primo piccolo segnale
Commercianti e cittadini in strada per sit-in pacifici a Napoli e nei comuni dell'hinterland: "Devono bloccare tasse e utenze. Pronti al lockdown ma solo dopo gli aiuti". Il video di NapoliToday
In Valle d'Aosta il virus corre, è tra le Regioni messe peggio in Italia. La titolare del ristorante di Donnas: "Non vogliamo sussidi, ma la dignità di mantenere le nostre famiglie col nostro lavoro"
Scongiurare il peggio è ancora possibile, ma solo se a stretto giro di posta saremo in grado di fare dieci cose molto precise. Il decalogo degli interventi che non sono più procrastinabili