Pochi laboratori per analizzare i tamponi, aumenti di posti letto in terapia intensiva ancora sotto la soglia richiesta dal governo: così l'Italia è ancora in ritardo per la seconda ondata
"Non è la risacca della prima ondata, è la seconda ondata", dice Alessandro Vergallo, presidente degli anestesisti rianimatori ospedalieri, che invita a monitorare con la massima attenzione soprattutto "le regioni che non hanno affrontato l'onda pandemica iniziale"
L'impennata di nuovi casi giornalieri registrata nell'ultima settimana è preoccupante, ma nello stesso lasso di tempo sono diminuiti i pazienti ricoverati in terapia intensiva. Inoltre, in confronto a marzo, il tasso di occupazione è migliorato in tutte le regioni
I dati dei contagi sono simili a quelli della scorsa primavera, ma rispetto ad allora siamo migliorati nel tracciamento e abbiamo il doppio dei posti per assistere i malati gravi. Però è bene non farsi illusioni: il virus è sempre lo stesso
Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna ma anche Campania e Liguria hanno "usato" l'emergenza coronavirus per migliorare la propria capacità di risposta alle emergenze sanitarie