La Suprema Corte ha depositato le 95 pagine con le motivazioni della sentenza. Per i giudici non vi fu tentativo di intimidire lo Stato, solo "indizi privi di certezza"
Respinte le istanze del procuratore generale, che aveva chiesto un appello bis per gli ex vertici del Ros Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno. Cancellate le pene per Leoluca Bagarella e Antonino Cinà perché il reato è stato ritenuto soltanto tentato. Scagionato anche Marcello Dell'Utri
La Corte d'Assise presieduta da Angelo Pellino ha rivisto il verdetto emesso ad aprile del 2018, confermando parzialmente soltanto le condanne dei mafiosi, ovvero Leoluca Bagarella e Antonino Cinà
Il capomafia e cognato di Totò Riina si è avventato contro un poliziotto che lo stava scortando nella sala videoconferenze per assistere all'udienza del procedimento di Palermo, in cui è imputato. Leoluca Bagarella è detenuto al 41 bis nel carcere di Sassari, dove sconta l'ergastolo
Ciancimino, colpito mesi fa da un ictus cerebrale, si trova in un appartamento lontano dalla Sicilia. "Le sue condizioni sono critiche" spiega il suo avvocato Roberto D'Agostino
La sentenza della corte d’assise di Palermo dopo 5 anni di processo alla Trattativa Stato Mafia. Condannati a 12 anni l'ex generale dei Ros Mario Mori e l'ex senatore Marcello Dell'Utri, 8 anni anche al testimone chiave Massimo Ciancimino. Condannato a 28 anni Bagarella, assolto l'ex ministro Mancino
Atto d'accusa dei Pm: la procura di Palermo chiede la condanna a 12 anni per l'ex senatore forzista Dell'Utri, 15 per l'ex comandante dei Ros il generale Mori, 6 per l'ex ministro Mancino. Prescritte le accuse per Ciancimino
Una telecamera nascosta registra le confessioni del boss delle stragi mentre affida i suoi racconti su Berlusconi al camorrista Umberto Adinolfi. 500 pagine di intercettazioni fatte dal centro operativo Dia di Palermo depositate dai pubblici ministeri. Ghedini: "Berlusconi non ebbe mai contatti con Graviano"
E' stata depositata la trascrizione della testimonianza resa dal presidente della Repubblica nel processo per la trattativa Stato-mafia. Per Napolitano l'attentato di via D'Amelio fu decisivo per l'introduzione del carcere duro. L'anno dopo la mafia provò, con bombe e attentati, a intimidire lo Stato per fargli fare un passo indietro sul 41/bis
Il capo dello Stato ha risposto a tutte le domande di pm e avvocati di parte: "Le bombe non furono una trattativa ma un ricatto, un ultimatum dell'ala corleonese". E sulla lettera di D'Ambrosio: "Non mi parlò mai di indicibili accordi"
Il presidente della Repubblica ha testimoniato al Quirinale davanti alla Corte d'assise per il processo sulla presunta trattativa Stato-mafia: i pm di Palermo hanno chiesto conto sia della lettera del consigliere D'Ambrosio che dell'allarme attentati del '93
La Corte d'Assise di Palermo ha deciso che Luca Cianferoni, avvocato di Totò Riina, potrà interrogare il Capo di Stato su quanto accadde fra il 1993 e il 1994. Dovrà essere, però, proprio Napolitano a dare il suo assenso
La Corte d’Assise di Palermo ha rigettato la richiesta degli imputati Riina, Bagarella e Mancino di essere ammessi alla deposizione al Colle: "Il Quirinale gode di immunità"
La procura di Palermo ha deciso che gli imputati potranno essere presenti alla deposizione di Giorgio Napolitano. Totò Riina e Leoluca Bagarella in videoconferenza, Nicola Mancino al Quirinale
Svelato il contenuto del documento chiamato "Protocollo Farfalla". Esisteva un patto tra servizi segreti - allora guidati dal generale Mori - e la mafia: soldi in cambio di informazioni. Ma quali?
Gaspare Spatuzza, in aula per il processo Stato-mafia: "Quando cadde il governo Prodi subentrò in me un grosso timore". Sulla fine delle stragi: "Avevamo ottenuto quello che volevamo"
Parla Gaspare Spatuzza, uno degli assassini del prete antimafia Dino Puglisi: "Nonostante fossimo in periodo stragista, dovemmo ucciderlo. Dava troppo fastidio"
In manette Vincenzo Scarantino, l'ex collaboratore di giustizia che denunciò presunte pressioni di magistrati e poliziotti per convincerlo a mentire sulla strage di via d'Amelio. Accusato di violenza sessuale è stato arrestato dopo la trasmissione
Le agende rosse e il fratello del pm palermitano continuano la loro lotta contro la mafia. Ma con delle difficoltà: "Tante le omissioni delle istituzioni"
Sulle indagini sulla trattativa Stato-Mafia, svela le sue debolezze ma non si arrende: "Sapevo a cosa andavo incontro". Arriva la solidarietà del Movimento 5 stelle che attacca le istituzioni: "Stato ipocrita"
La Corte di Assise di Palermo ha accolto le richieste del pm chiamando Napolitano a testimoniare in aula sulle telefonate fra Mancino e il consigliere giuridico del Quirinale, Loris D'Ambrosio