rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Evasione fiscale

Apple sotto accusa: avrebbe evaso quasi 100 miliardi di dollari al fisco

Le cifre sono impressionanti decine e decine di miliardi di sollari evasi in 5 anni, questa l'accusa da cui Tim Cook Ceo di Apple dovrà difendersi al Congresso

Solo poco tempo fa di Apple si era scritto come, grazie al suo grande giro d'affari, fosse diventata la prima azienda d'America per tasse versate al fisco, oggi però si scopre che la società di Cupertino potrebbe diventare il più grande evasore fiscale della storia degli Stati Uniti.

Secondo l'accusa, Apple negli ultimi 5 anni avrebbe evaso il fisco per quasi 80 miliardi di dollari tra gli Usa e il resto del mondo. Questa cifra impressionante sarebbe il frutto di una struttura talmente complessa in base alla quale le sue divisioni fuori dagli States non erano residenti in nessun posto, cioè alcune divisioni estere sarebbero delle scatole vuote senza dipendenti da cui si fa profitto, miliardi di dollari, senza praticamente pagare un dollaro di tasse.

La sottocommissione permanente di indagine del Senato americano che si occupata di scovare le 'furberie di Apple', ha già convocato per oggi, 21 maggio, l'ad della Mela, Tim Cook, con il quale discuterà i risultati delle indagini.

Apple come detto, è il maggior contribuente americano e questo forse, sarà l'unico appiglio a cui Cook potrà aggrapparsi per non essere trascinato via nel girone degli evasori. La linea di difesa di Apple dovrebbe basarsi oltre che sul grande contributo alla società Usa sia a livello tecnologico, che a livello occupazzionale e sociale, sulle ragioni di Cupertino che crede che tali sistemi fiscali siano un po' antiquati rispetto alla nuova era digitale e ai cambiamenti economici globali.

Detto ciò secondo gli esperti del Senato americano il danno sarebbe troppo per pensare di chiudere un occhio: Apple avrebbe sottratto all'Agenzia delle Entrate americane, quasi 80 miliardi di dollari fra il 2009 e il 2012. Secondo chi ha indagato la società della mela mangiata avrebbe 'nascosto' 102 miliardi di dollari offshore e avrebbbe spostato miliardi di dollari di profitti fuori dagli Stati Uniti in filiali estere, alcune delle quali con base in Irlanda dove è stata negoziata un'aliquota inferiore al 2%.

Alcune delle filiali di Apple non hanno dipendenti e sono gestite direttamente dai top manager da Cupertino, eludendo completamente anche la normativa irlandese, che prevede come una società che è residente nel paese deve essere gestita e controllata in loco. Un esempio eclatante parla di una controllata Apple in Irlanda che nel 2011 ha realizzato 22 miliardi di profitti su cui ha pagato appena lo 0,05% di imposte; un’altra, sempre secondo il rapporto conclusivo del Congresso, ha realizzato 30 miliardi di profitti dal 2009, completamente esentasse.

Apple ora dovra sedersi davanti al Commissione e cercare di difendere quello che per la politica americana sembra indifendibile, e cioè il suo complesso sistema globale di elusione fiscale, e noi tutti sappiamo quanto gli americani siano rigidi e punitivi riguardo a questo tipo di crimini fiscali.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Apple sotto accusa: avrebbe evaso quasi 100 miliardi di dollari al fisco

Today è in caricamento