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Venerdì, 19 Aprile 2024

Gianluca Anoè

Giornalista

Amazon si mangia il leone e ora Netflix trema

Jeff Bezos non è propriamente una persona che si accontenta. Tutto cominciò con una libreria online, fondata nel 1994, che sarebbe diventata ben presto Amazon, la più grande internet company del mondo. Negli anni 2000 fonda Blue Origin, società con la quale sta contendendo la nascita del turismo spaziale alla SpaceX di Elon Musk, poi acquista il Washington Post; con Amazon possiede Twitch, Imdb e Goodreads, e soprattutto ha fondato Prime Video, tra le più importanti e influenti società di streaming di film e serie tv.

Se Amazon è il re dei marketplace con un fatturato di 386 miliardi di dollari, Blue Origin ha già organizzato diversi voli suborbitali (ospitando anche personaggi di spicco, su tutti il capitano Kirk di Star Trek) e il Washington Post è stato risanato e riportato con i conti in utile, sul fronte dello streaming la distanza con gli altri colossi è ancora sensibile: Netflix primeggia in assoluto con 200 milioni (e oltre) di abbonati, mentre Prime si ferma a 'soli' 150 milioni. I distinguo sono necessari, però, perché il pacchetto di Amazon comprende tutta una serie di servizi, specie quello delle spedizioni gratuite su tutte le consegne. Ed è proprio su questo frangente che il numero degli utenti è cresciuto in modo esponenziale.

Il futuro dello streaming e non solo

Quanti utenti, dunque, fruiscono del servizio di video streaming? Difficile dirlo e non ci sono dati ufficiali, ma è verosimile pensare che siano più vicini a un terzo del totale che alla sua metà. Anche Disney+, quindi, con oltre 100 milioni di utenti vince il confronto con la piattaforma. Ma Bezos non è tipo da arrendersi facilmente, e sa bene che con il potere dei soldi può raggiungere un nuovo traguardo. A maggio 2021 Amazon annuncia l'acquisizione per 8,45 miliardi di dollari degli studios cinematografici Metro Goldwyn Mayer (Mgm), quelli che, per intendersi, detengono i diritti di James Bond e Il Signore degli Anelli, solo per citare due saghe. Mancava solo l'ultimo pezzo del puzzle, che non ha tardato ad essere riempito: è di lunedì la notizia che l'Antitrust Ue ha dato il via libera definitivo all'acquisizione, perché "l'operazione non porrebbe alcun problema di concorrenza nello spazio economico europeo, con particolare riferimento ai mercati per la produzione e la fornitura di contenuti audiovisivi".

E adesso? Le domande che si sono fatti in molti sono: "Ora che Amazon ha acquistato la Mgm, tutti i film passeranno in streaming? Che fine faranno le uscite al cinema?". A fugare ogni dubbio nei mesi scorsi erano stati i produttori del franchise James Bond, rassicurati sul fatto che i nuovi capitoli dell'agente 007 sarebbero usciti come in passato al cinema (senza fare sconti allo streaming web, insomma).

Amazon, del resto, non ha alcun interesse nel depotenziare una storica casa di produzione (nel 2024 spegnerà cento candeline) che nel corso dei decenni ha sfornato capolavori come la già citata trilogia de Il Signore degli Anelli e la successiva de Lo Hobbit, ha dato vita al mito di James Bond, Thelma e Louise, Rocky, Toro Scatenato. Uno degli obiettivi è quello di far crescere ancor di più l'azienda, portandola sotto la potente ala degli Amazon Studios, sfruttando veri e propri brand cristallizzati. Un investimento da oltre 8 miliardi di dollari, altrimenti, non si giustificherebbe pienamente per puntare solo sul fronte dello streaming. Per quanto proprio lo streaming sia il settore che potrà beneficiarne di più da questa importante acquisizione.

Come ha avuto modo di annunciare Mike Hopkins, vicepresidente di Prime Video e Amazon Studios, "il vero valore di questo accordo è il tesoro del catalogo che immaginiamo di ricreare e sviluppare con il talentuoso team di Mgm". Tradotto in numeri: ora Amazon ha a disposizione l'intero portafoglio Mgm, che consta di oltre 4 mila film originali e 17 mila programmi. Il piano è piuttosto chiaro: prendere tutti i vecchi programmi e film e metterli su Prime per la visualizzazione. Ma si tratta solo del primo tassello, perché un'operazione del genere, da sola, porterebbe un numero di nuovi utenti insufficienti anche solo a scalfire la solidità di Disney+, figuriamoci quella di Netflix. Il punto focale dell'investimento è quello di sviluppare nuovi contenuti, derivati direttamente dai grandi successi del passato o, in numero maggiore, originali: da qui nascerà la vera crescita del colosso, che si preannuncia inarrestabile. Del resto le menti che lavorano alla Mgm non sono certo gli ultimi arrivati, con una storia da oltre 200 premi Oscar e 100 Emmy Award.

C'è chi si chiede se la mossa di Amazon sia stata vincente, chi nutre forti dubbi. Chiedetelo ai fan del Signore degli Anelli, per esempio. Uno dei primi annunci di Amazon, dopo l'acquisizione della Mgm, è stato 'Il Signore degli Anelli: gli anelli del potere', serie tv sulla 'Terra di Mezzo'. A detta di molti lo show televisivo più atteso dell'intero 2022, che ha fatto crescere l'hype non solo nei fan più integerrimi. Una serie del genere, da sola, è capace di portare in dote decine di milioni di utenti in un colpo solo in giro per il mondo; insomma, le potenzialità ci sono tutte. Per gli scettici: riparliamone a settembre.

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