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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Tecnologia

Università, gruppo di ricercatori "inventa" Arianna: l'app per i non vedenti

Questa nuova applicazione consentirà agli ai non vedenti o agli ipovedenti di sfruttare la fotocamera dello smartphone per individuare un tracciato sul pavimento, mentre l'utente mantiene un dito sullo schermo

Rendere la vita più facile ai non vedenti: è nata “Arianna”, una app per smartphone che aiuta i non vedenti o gli ipovedenti a muoversi più facilmente in ambienti poco conosciuti. Ispirata al celebre mito di Teseo e Arianna nel labirinto del Minotauro, la app sfrutta la fotocamera dello smartphone per individuare un tracciato sul pavimento, mentre l’utente mantiene un dito sullo schermo. Quando la linea arriva a trovarsi sotto il dito, il dispositivo vibra.

Muovendo lo smartphone, il non vedente può seguire la linea, nello stesso modo in cui userebbe un bastone. Lungo il percorso possono essere posizionati dei "QR code" che danno all’utente altre informazioni, come la presenza di bar, negozi o toilette. A inventare questo nuovo dispositivo ci ha pensato un gruppo di lavoro composto da ricercatori palermitani tra cui Pierluigi Gallo, Ilenia Tinnirello, Laura Giarré, Domenico Garlisi, Daniele Croce ed Adriano Fagiolini.

L’applicazione è stata presentata nell’ambito di una giornata di studio sul tema: “Neuroscienziati e scienziati delle tecnologie dell’informazione al lavoro per comprendere le funzioni della visione e sviluppare soluzioni innovative che permettano ai non vedenti di aumentare la loro indipendenza e migliorare il loro inserimento sociale”, organizzata dalla Fondazione Andrea Bocelli e dal MIT Massachusset Institute of Thecnology di Boston, alla presenza di scienziati di fama internazionale nella riabilitazione e nelle tecnologie assistive per non vedenti. L’evento è stato organizzato dalla professoressa Laura Giarré del DEIM dell’Università di Palermo, che è anche coordinatore scientifico e membro dell'Advisory Board della Fondazione Andrea Bocelli.

I non vedenti vivono in un labirinto buio – spiega Pierluigi Gallo – e l’unico modo per uscire è creare una mappa virtuale dell’ambiente. Arianna, acronimo di “pAth Recognition for Indoor Assisted NavigatioN with Augmented perception”, svolge proprio questo compito”.

fonte: PalermoToday.it

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