Bambini e truffe online: la maggior parte è soggetta a rischi perché sopravvaluta le proprie conoscenze
La maggior parte dei bambini in Europa non è in grado di identificare una truffa online e non sa distinguere un’email fasulla da una legittima
Una ricerca Kaspersky sulla sicurezza online dei bambini in Europa ha rilevato che il 72% dei giovani intervistati non è in grado di identificare uno o più tentativi di phishing e non sa distinguere un’email fasulla da una legittima.
Inoltre, il 39% dei bambini (11-15 anni) intervistati che dichiarano di essere informati sulla sicurezza online (Risposte questionario: “molto preparato, sono un professionista” e “abbastanza preparato, ne so più della maggioranza”) sono stati loro stessi vittime di phishing, evidenziando la crescente preoccupazione che la Gen Z sopravvaluti le proprie conoscenze in tema di sicurezza online, risultando in pericolo. Il phishing è una tipologia di truffa che inganna le vittime inducendole a condividere informazioni sensibili come password e numeri di carte di credito. La vittima riceve un'e-mail o un messaggio di testo che imita una persona o un'organizzazione di cui si fida, ad esempio una banca. Nella mail è presente un link che reindirizza l’utente ad una copia apparentemente autentica del sito web originale, ma ideato per rubare i dati personali della vittima.
Eccessiva sicurezza e condivisione
Nonostante molti giovani under 18 si ritengano “cyber aware”, la ricerca Kaspersky rivela che oltre la metà (55%) ammette ancora di inserire informazioni personali come il proprio nome e la data di nascita sui social media. Il 54% ha dichiarato che sarebbe anche disposto a rivelare il nome del proprio animale domestico (spesso usato come password) in domande online.
Questa ingenuità si scontra con il loro presunto livello di conoscenza informatica: giochi e quiz online sono spesso utilizzati dai criminali informatici come strumenti per raccogliere quante più informazioni possibili sugli utenti.
Formazione
La ricerca rivela che meno della metà (42%) degli adulti intervistati sta aiutando i propri figli o i più giovani a identificare le truffe di phishing. Infatti, il 40% degli adulti coinvolti nella ricerca, per loro stessa ammissione, non è affatto informato quando si tratta di sicurezza online, e quasi un quinto (19%) ha ammesso di essere stato vittima di truffe di phishing, percentuale che aumenta in Italia, raggiungendo il 32%. Questo suggerisce la necessità di una maggiore formazione e informazione online per tutte le età, per aiutare ogni generazione a sentirsi al sicuro in rete.
Metodologia
La ricerca ha intervistato 6.382 bambini (1.013 in Italia) e 6.665 adulti (1.000 in Italia) in 8 Paesi europei (Regno Unito, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Paesi Bassi, Germania e Italia). La ricerca ha chiesto agli intervistati quali fossero le loro conoscenze in materia di sicurezza online e se sapessero cosa fosse un tentativo di phishing.