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Giovedì, 28 Marzo 2024

Gianluca Anoè

Giornalista

Lo Spazio è diventato una discarica pericolosa e il cinema lo sapeva

La notizia è stata battuta stamani dalle agenzie: la Cina ha denunciato l'ennesima collisione sfiorata nello spazio. Sul finire dello scorso anno, il governo aveva puntato il dito contro i satelliti di Starlink, - e quindi di Elon Musk - colpevoli di aver messo a rischio la stazione Tiangong, lanciata in orbita nove mesi fa. Questa volta le accuse sono della China National Space Administration (Cnsa) e sono indirizzate alla Russia, ritenuta responsabile di un "incontro a distanza ravvicinata" tra il satellite scientifico Tsingshua e i detriti del Cosmos 1408, distrutto a novembre durante il test programmato di un'arma antisatellite. Detriti e satellite si sarebbero "sfiorati" martedì, avvicinandosi alla distanza di soli 14,5 metri, infinitesimale se si considera la velocità relativa di 5,27 chilometri al secondo, pari a 18.972 km/h.

L'allarme è rientrato e le responsabilità sono piuttosto chiare, dal momento che secondo un trattato risalente al 1967 sullo Spazio Extra-atmosferico, molto datato certo, ma ancora fondamento del diritto spaziale internazionale, ogni Stato è proprietario, e quindi responsabile, degli oggetti lanciati nel Cosmo, anche quando questi sono ridotti in briciole. Allo stesso tempo, non esiste un sistema di sanzioni che puniscano, nei fatti, i danni causati dai detriti.

L'episodio è strettamente collegato a quello dello scorso 15 novembre, quando i resti di un satellite sovietico distrutto da un missile russo misero in pericolo la Stazione spaziale internazionale (Iss), costringendo l'equipaggio a rifugiarsi in due navicelle qualora una collisione lo avesse costretto a un immediato ritorno sulla Terra.

Il cinema l'aveva detto (più volte)

Episodi del genere non sono nuovi (anche se spesso è difficile se non impossibile assegnare la paternità dei detriti) e secondo l'Ente spaziale europeo (Esa) saranno sempre più frequenti. La 'spazzatura galattica', del resto, è da tempo realtà. Ciò che stupisce, ancora una volta, è la capacità involontaria - o forse no, chi può dirlo? - del cinema di anticipare i tempi o predire il futuro.

Agli appassionati di cinema e ai più attenti cinefili, infatti, non sarà sfuggita una clamorosa analogia tra questi episodi e 'Gravity', pellicola cinematografica del regista messicano Alfonso Cuarón, interpretata da Sandra Bullock e George Clooney. Per chi non l'avesse visto, il celebre film racconta le gesta di un astronauta vicino al pensionamento e di una ingegnera biomedica. Durante una passeggiata all'esterno dello shuttle sono avvertiti che un missile russo ha colpito un satellite ormai in disuso, la cui conseguente esplosione ha causato una reazione a catena che ha distrutto altri satelliti e quindi creato un'onda di detriti che si muove ad altissima velocità. Tutto era già stato scritto, verrebbe da dire.

Il mondo del cinema, e in particolare quello fantascientifico, non è nuovo a inventare situazioni ed episodi capaci di prendere forma a distanza di dieci, venti o trent'anni. Episodi clamorosi, se si considera come siano spesso i particolari a combaciare e non solo la situazioni più generale. Mi viene in mente ad esempio il film 'Destination Moon' (Uomini sulla Luna) del 1950, dove il protagonista è uno scienziato che recluta investitori privati per finanziare un viaggio sulla Luna. La mente va all'impresa del 2004 di Mike Melvill, primo astronauta 'commerciale' della storia e, guardando solo a pochi mesi fa, all'esordio del turismo spaziale, inaugurato da Mr. Virgin, Richard Branson, seguito poi a ruota da Jeff Bezos e Elon Musk.

'Blade Runner' di Ridley Scott, nello stesso senso, ha fatto la storia. Ha predetto ad esempio il 'volo verticale', quello che diventerà realtà fra qualche anno in molte città italiane con gli aero-taxi; ha profetizzato la scansione della retina - vi dice qualcosa la scansione dell'iride degli smartphone? - e la nascita di organismi sfruttando un Dna artificiale.

I tempi non sono ancora maturi, ma anche The Martian (Sopravvissuto), film ancora una volta firmato da Ridley Scott, potrebbe, a suo modo, trovare conferma. Se nella pellicola un astronauta (interpretato da Matt Damon) viene lasciato su Marte, dove deve imparare a sopravvivere, allo stesso modo potrebbero fare gli astronauti, - quelli veri - a partire dal 2030, quando, almeno stando al piano pluriennale della Nasa, l'uomo potrebbe camminare sul pianeta rosso.

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